venerdì 1 luglio 2011

Consiglio comunale del 30 giugno 2011

Gli interventi al Consiglio Comunale del 30 giugno 2011



All'avvio dei lavori, abbiamo chiesto - e il Consiglio ha accettato - una modifica all'ordine degli argomenti previsti da trattare:


Vecchio ordine

1. Approvazione verbale seduta precedente
2. Addizionale comunale all’Irpef – Aliquota per l’anno 2011
3. Addizionale comunale all’accisa sull’energia elettrica (….)
4. Approvazione dello statuto del Consorzio Ato n. 5 (….)
5. Adesione alla società consortile Asmenet Campania
6. Approvazione rendiconto della gestione 2009
7. Istituzione “Commissione consiliare permanente per la trasparenza” (…)
8. Approvazione del Regolamento della “Commissione consiliare permanente per la trasparenza” (…)
9. Comunicazioni del Sindaco

Nuovo ordine
1.
Approvazione verbale seduta precedente

2. Comunicazioni del Sindaco

3. Approvazione dello statuto del Consorzio Ato n. 5 (….)

4. Adesione alla società consortile Asmenet Campania

5. Istituzione “Commissione consiliare permanente per la trasparenza” (…)

6. Approvzione del Regolamento della “Commissione consiliare permanente per la trasparenza” (…)

7. Addizionale comunale all’Irpef – Aliquota per l’anno 2011

8. Addizionale comunale all’accisa sull’energia elettrica (….)

9. Approvazione rendiconto della gestione 2009


Argomento N. 2 all'OdG: Comunicazioni del Sindaco


Testo dell'intervento dichiarato da PECE DANIELA:

Prima di entrare nel merito dell’intervento è mia intenzione porgere – personalmente e a nome del gruppo Insieme per Alife – un saluto e gli auguri di buon lavoro al Sindaco, dott. Giuseppe Avecone, ai consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione. Lo ritengo doveroso anche in virtù del ruolo che rivesto in questo Consiglio Comunale in qualità di unica donna eletta. E come tutte le donne cercherò di portare il mio contributo costruttivo!
A questo proposito, per chiarire alcune cose accadute, voglio fare delle precisazioni in merito a questi primissimi giorni di vita amministrativa per chiudere definitivamente una polemica.

In riferimento alla questione della nostra Interrogazione sulle deleghe conferite all’arch. Gabriele Venditti è stato accusato il nostro Capogruppo di voler fare dei “giochini”, con un’eco arrivata fino al manifesto di ringraziamento della Lista di Maggioranza (apparso qualche giorno fa), in cui si faceva riferimento ad un lavoro costante da parte dell’Amministrazione al fine di “superare sterili polemiche e diatribe”.
A parte il fatto che qui nessuno vuole fare “giochini”, va detto che l’Interrogazione l’abbiamo firmata e presentata a nome dell’intero Gruppo consiliare di Insieme per Alife e, pertanto, le responsabilità ce le prendiamo tutti insieme. Plausi o critiche, dunque, vanno a ciascuno di noi e al Gruppo, e non al solo Capogruppo.
Poi, dal momento che l’Assessore Venditti ha dovuto rimettere le sue deleghe, probabilmente non avevamo tutti i torti! E aggiungo che la questione era a noi già nota nel primo Consiglio comunale: e cosa dovevamo fare? Alzarci e rovinare il clima di festa che c’era? O peggio: avremmo dovuto aspettare l’errore dell’arch. Venditti per poi denunciare tutto agli organi competenti? E allora perché guardare a una Interrogazione come ad una sorta di “accusa”? Non potrebbe, invece, assumere anche le sembianze di un suggerimento, l’unico mezzo magari che garantisce a noi dell’opposizione la possibilità di lasciare traccia della nostra azione?
Se poi volete una opposizione che non vede, non sente e non parla ditelo; ma non credo che siano queste le vostre intenzioni.
Nonostante tutti i chiarimenti intercorsi tra i diretti interessati – mi riferisco al Consigliere Venditti e al nostro Capogruppo – abbiamo dovuto nuovamente leggere su un pubblico manifesto la questione delle “sterili polemiche e diatribe”. A questo punto, conoscendo la Vostra buona fede, vi consigliamo di rivedere l’organizzazione di coloro che curano la Vostra comunicazione: forse, ne trarremmo tutti beneficio!
Grazie dell’attenzione.




Argomento N. 7 all'OdG: Addizionale comunale all’Irpef – Aliquota per l’anno 2011


Testo dell'intervento dichiarato da DI CAPRIO GIANFRANCO:

Prima di entrare nel merito dell’intervento è mia intenzione porgere – personalmente e a nome del gruppo Insieme per Alife – un saluto e gli auguri di buon lavoro al Sindaco, dott. Giuseppe Avecone, ai consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, al Segretario comunale, ai funzionari ed ai dipendenti comunali tutti (che si mostrano sempre disponibili alle nostre esigenze) ed anche a tutti i cittadini presenti in sala, con l’auspicio che il Consiglio Comunale possa ritornare ad essere il luogo della discussione e del confronto e dove la cittadinanza si senta rappresentata e, soprattutto, garantita. L’augurio, inoltre, è quello che in Consiglio Comunale ognuno svolga il proprio ruolo, politico e di amministratore, evitando le questioni personali e facendo si che le azioni e gli interventi siano attuate non contro qualcuno ma nell’interesse di tutti coloro che rappresentiamo.

Detto ciò entro subito nel merito del punto all’Ordine del Giorno. E purtroppo devo farlo esternando il mio disappunto e quello del gruppo “Insieme per Alife” alla proposta di delibera. In sostanza, ci viene chiesto di votare un aumento dell’addizionale comunale IRPEF dallo 0.1% allo 0.3%.
L’addizionale comunale IRPEF altro non è che la quota che il Comune preleva a tutti quei cittadini che pagano regolarmente le tasse, ed in particolare, a tutti i dipendenti che percepiscono busta paga, in quanto viene prelevata direttamente dallo stipendio. L’aumento, come qualcuno potrebbe dire, è piccolo: siamo nell’ordine dello 0 e qualcosa %. Purtroppo, però, non è così: passare dallo 0,1% allo 0,3% è come passare dal 10 al 30%, significa cioè aumentare l’addizionale IRPEF del 200% in un colpo solo. Io, ad esempio, oggi pago 3 Euro al mese: con questo aumento
ne pagherò 9. Ogni mese 6 Euro in più: che in un anno fanno 66 Euro.

Mi si potrebbe rispondere: ma il Comune versa in una situazione economica disastrosa! Allora la faccio io una domanda: è giusto che la sbagliata gestione debba essere accollata ai cittadini? Ed aggiungo: a quelli che pagano regolarmente le tasse?


La nostra non vuole essere una posizione demagogica, ma siamo tutti troppo vicini ad una campagna elettorale dove sono state dette e promesse cose e dove sono stati presentati programmi. Anche qui ci sarebbe da fare un lungo discorso ma non è questa la sede. Noi in campagna elettorale abbiamo detto chiaramente che, in caso di vittoria, avremmo cercato di risanare le casse comunali senza, però, aumentare nemmeno di un centesimo le tasse. E queste cose le avete dette anche voi.

Vi dirò di più: qualche minuto fa abbiamo votato l’approvazione del verbale della precedente seduta del Consiglio Comunale, quella di insediamento del 30 maggio scorso. In questo verbale è presente anche la Deliberazione n. 6 che approva le vostre linee programmatiche: noi abbiamo votato contro ma voi le avete approvate. E sapete cosa avete votato in merito al RISANAMENTO FINANZIARIO? Ve lo leggo!

(omissis, NdR)

Inoltre alla voce FAMIGLIA E MINORI è scritto quanto segue.Modulazione significa aumentare e chi ha di più e dare a chi ha di meno: con l’aumento dell’IRPEF si vanno invece a colpire tutti, proprio tutti, anche i pensionati con 500 Euro al mese.Allora, ed è qui che nasce il nostro disappunto, perché in campagna elettorale si dicono delle cose, nelle linee programmatiche si confermano ed in Consiglio Comunale, al primo, anzi dico, al primissimo provvedimento che veniamo chiamati a votare in qualità di neo consiglieri comunali ci viene proposto un aumento delle tasse?Su questi elementi vi invito a riflettere e a rivedere le vostre posizioni: evitiamo di far ricadere sui cittadini colpe non loro ma cerchiamo di lavorare affinché la situazione debitoria venga risanata diversamente e, soprattutto, che eventuali colpe ricadano sui responsabili e non, ripeto, sui cittadini, anche quelli che hanno votato per voi.
Grazie dell’attenzione.


Testo dell'intervento dichiarato da MAIETTI GAETANO:

Signor Sindaco, colleghi Consiglieri;
il mio intervento, a nome del gruppo “Insieme per Alife”, è di completo disappunto sulla proposta di aumentare le tasse a noi alifani. E’ una posizione contraria, la nostra, in quanto la Vostra proposta non trova una giustificazione tecnico-contabile, ma squisitamente politica: e a noi non sta bene!
Aggiungo, poi, che questa proposta non è azzeccata nemmeno tatticamente: questo infatti è il nostro primo Consiglio comunale, come nuova Amministrazione e che cosa proponete come “primo” intervento per i Cittadini? Proponete l’improponibile: cioè di mettere le mani nelle loro tasche con ben due aumenti di tasse: l’addizionale Irpef e l’addizionale sull’accisa sul consumo di energia elettrica.
Ho letto con attenzione le proposte di Deliberazione, sia sull’addizionale Irpef che sull’accisa, e tre domande mi sono sorte spontanee. Sono tre semplici domande che, credo, tutti gli alifani si sarebbero poste al posto mio; tre semplici domande alle quali rispondere è un “dovere” per Voi che amministrate dalla parte della Maggioranza.
Ecco le domande:
1. perché questo aumento delle tasse e come verranno utilizzati i maggiori introiti?
2. a quanto ammonta il maggior introito derivante dall’aumento delle tasse?
3. quali cittadini saranno più colpiti dagli aumenti delle tasse?
Le risposte pensavo di trovarle leggendo le proposte di Deliberazione; invece, così non è stato perché ad esse non è allegata alcuna Relazione tecnica. Non avendo trovato risposte, allora mi sono preso io la briga di fare quattro conti pensando, così, di fare un utile servizio ai Cittadini.
Dai dati del Rendiconto 2009 , si sa che il Comune di Alife, potenzialmente, incassa e spende più di 5 mln di euro; gli incassi sono generalmente superiori alle spese, producendo così una differenza di “avanzo primario” che, per il 2009, è stata di oltre 100 mila euro. Però, su questo avanzo pesa come un macigno una zavorra che ci portiamo dal passato, che affanna e affama i conti del nostro Comune. Questa zavorra si chiama “gestione dei residui”: residui attivi e residui passivi ossia, rispettivamente, crediti e debiti delle passate amministrazioni che dobbiamo ancora incassare e che dobbiamo ancora pagare, la cui cifra si aggira attorno ai 2 mln di euro. Al di là del fatto se questi Residui corrispondano o meno al vero (tutto da verificare), dai dati esposti viene fuori un risultato molto evidente: ossia la “necessità” di far cassa per pagare i debiti delle passate amministrazioni. Ecco allora il perché dell’aumento delle tasse! Ma se è questo il risultato, allora diciamoci la verità: è un risultato politico! Non è per niente, invece, una necessità contabile. Perciò se volete aumentare le tasse per pagare i debiti delle passate amministrazioni, a questa decisione vi diciamo fermamente: no! non ci stiamo!
La seconda domanda chiede di sapere a quanto ammonta il maggior introito derivante dall’aumento delle tasse. Nemmeno questa risposta sono riuscito a trovare nella documentazione che ci è stata consegnata per il Consiglio di questa sera. Anche in questo caso, mi sono preso io la briga di fare quattro conti. Sempre dal Rendiconto 2009, si appura che l’addizionale Irpef pagata dai Cittadini alifani ammonta a 40.069 euro, con aliquota fissata allo 0,1%. E’ ovvio, dunque, che con l’aumento che volete fare, cioè con la triplicazione dell’aliquota dallo 0,1% allo 0,3%, anche le tasse a carico degli alifani automaticamente triplicheranno, passando da 40.069 euro a 120.207. Anche a questa decisione vi diciamo fermamente: no! non ci stiamo!
Resta, infine, la terza domanda: quali cittadini saranno più colpiti dagli aumenti? Nemmeno a tale domanda c’è una risposta nella documentazione che ci è stata consegnata per il Consiglio di questa sera. Allora pure in questo caso mi sono preso io la briga di fare quattro conti. Prendiamo, ad esempio, un pensionato che campa con mille euro al mese, avendo moglie e un figlio. Questo nostro pensionato, oggi, paga un’addizionale comunale Irpef attorno a 25 euro all’anno, che gli viene trattenuta a rate, da marzo a novembre, per circa 3 euro al mese tenendo conto del gioco degli acconti. Cosa succede a questo pensionato se stasera si approva l’aumento dell’addizionale Irpef? Succede che l’anno prossimo, da marzo a novembre, pagherà circa 12 euro al mese (più del 200% di quanto è l’aumento, per via dei giochetti degli acconti), cioè ben 9 euro in più al mese per 11 mesi. Altro esempio. Prendiamo un pensionato che campa con mille e cinquecento euro al mese, avendo moglie e un figlio. Il nostro pensionato, oggi, paga un’addizionale comunale all’Irpef attorno ai 35 euro annui che gli viene trattenuta a rate, da marzo a novembre, per circa 4 euro al mese tenendo conto del gioco degli acconti. Cosa succede se stasera si approva l’aumento dell’addizionale Irpef? Succede che l’anno prossimo, da marzo a novembre, dovrà pagare circa 15 euro al mese (più del 200% di quanto è l’aumento, per via dei giochetti degli acconti), cioè ben 11 euro in più al mese per 11 mesi. Non credo, francamente, che gli Alifani sorrideranno di fronte a questa novità, quando la verranno a sapere! Anche a questa decisione, pertanto, vi diciamo fermamente: no! non ci stiamo!
Il nostro Comune, caro Sindaco e cari colleghi Consiglieri, ha potenzialità per risolvere i problemi finanziari in maniera diversa, senza ricorrere all’aumento delle tasse. Ed è a queste soluzioni alternative che noi guardiamo e chiediamo anche a Voi di cominciare a valutare. Aumentando le tasse, infatti, si corre il serio pericolo di far pagare ai Cittadini due volte per lo stesso errore: quando è stato commesso ed ora che l’errore si vuole correggere. In questo modo legittimando, peraltro, un “certo” modo di fare amministrazione.
Grazie dell’attenzione.


Testo della "questione pregiudiziale" presentata al Consiglio ma non accettata con i voti contrari di tutta la Maggioranza e i voti favorevoli di tutta la Minoranza

Signor Sindaco, colleghi Consiglieri;
sul punto all’ordine del giorno in esame si pone una “questione pregiudiziale” a norma dell’articolo 43 del vigente Regolamento del Consiglio comunale. La questione pregiudiziale è relativa ad una “eccezione d’incompetenza assoluta”, per il Consiglio comunale, sulla fissazione dell’aliquota dell’addizionale comunale all’Irpef. Pertanto, si chiede il ritiro dell’argomento.
Illustro i motivi.
L’argomento da votare riguarda la fissazione, in aumento, dell’aliquota dell’addizionale comunale all’Irpef, così da portarla dallo 0,1% vigente fino all’anno 2010 allo 0,3% a partire da quest’anno. Dunque, si tratta di approvare una variazione – in aumento – della misura di una tassa ed anzi, nello specifico, di un’imposta, ossia dell’addizionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche, in sigla Irpef.
E’ appunto su questa operazione di fissazione della misura di un’imposta che viene sollevata la “eccezione di incompetenza assoluta”. Il Tuel, infatti, attribuisce al Consiglio comunale esclusivamente la competenza sulla “istituzione” e sulla “regolamentazione” di sistemi tariffari, ma non anche sulla fissazione delle relative “tariffe” o “misure” di tasse e imposte. Questa operazione, che determina il quantum del prelievo impositivo, è invece di esclusiva competenza della Giunta comunale.
Più precisamente, la lettera f) dell’articolo 42 del Tuel assegna alla competenza del Consiglio comunale “l’istituzione” e “l’ordinamento dei tributi”, con espressa esclusione della determinazione delle relative aliquote che è invece affidata alla Giunta comunale. Su questa suddivisione di competenze è ben chiaro anche l’indirizzo della giurisprudenza, di cui si richiamano (tra le tante) le sentenze del Tar Lombardia n. 775 del 2002 e n. 55 del 2003.
Peraltro, anche il nostro Statuto comunale, all’articolo 10, comma 3, lettera i), stabilisce che il Consiglio comunale ha competenza esclusiva nell’emanazione di “atti relativi alla disciplina dei tributi: atti di istituzione di tributi e tariffe, nell’ambito delle facoltà concesse dalla legge; disciplina generale delle tariffe, per la fruizione di beni e servizi pubblici; modifica della struttura tariffaria e della disciplina dei tributi e delle tariffe dei servizi pubblici”. Come si vede, la competenza è esclusivamente sulla “disciplina” del tributi, ma non anche sulla fissazione della loro misura.
Si aggiunge, infine, che le Deliberazioni relative alle variazioni della misura dei tributi sono di competenza dell’organo esecutivo perché rappresentano elementi, basilari e sostanziali, di manovra economica o di bilancio. Ambito, quest’ultimo, che il Tuel espressamente colloca sotto l’esclusiva competenza della Giunta comunale (organo esecutivo) e che altrettanto espressamente sottrae al potere decisione del Consiglio comunale. Al Consiglio comunale, invece, queste Deliberazioni assunte dalla Giunta comunale vanno sottoposte per un’adeguata discussione, almeno in sede di approvazione del Bilancio poiché rappresentano degli Allegati obbligatori.
In presenza di questa palese eccezione di incompetenza assoluta, onde evitare di emettere un atto invasivo della sfera di attribuzione della Giunta comunale, si invita il Consiglio comunale ad accogliere la questione pregiudiziale e a ritirare l’argomento, per evitare di votare e approvare un atto inficiato di nullità.
Grazie dell’attenzione.


Argomento N. 9 all'OdG: Approvazione rendiconto della gestione 2009


Testo dell'intervento dichiarato da DI CAPRIO GIANFRANCO:

Il mio intervento ha le caratteristiche di un contributo politico. E vuole aprire la strada al successivo intervento, di natura certamente più tecnica, che farà il consigliere Cirioli a seguire.
Quando si vota un bilancio, specialmente quello consuntivo, si devono fari i conti (e non è un gioco di parole) con la realtà dei fatti.
Conosco ampiamente la posizione rispetto al consuntivo 2009 da parte dei miei colleghi di opposizione ma sono molto interessato a sapere cosa ne pensate voi consiglieri di maggioranza. Ci conosciamo tutti: con due di voi siamo parenti, con Pasquale Sasso ho condiviso diverse esperienze sia associative che ricreative, con Enrico Palmieri ho fatto una campagna elettorale (e sa come sono fatto), con altri due, Emilio Del Giudice ed Alfonso Santagata, abbiamo condiviso fino a qualche mese fa l’opposizione nei confronti dell’Amministrazione uscente. Con molti abbiamo parlato, con altri abbiamo addirittura scritto cose insieme rispetto alla difficile situazione economica del nostro bilancio comunale.

Una soluzione c’è: e ve la indicherà Daniele nel suo intervento. Ma è una soluzione difficile da prendere perché è una soluzione politica: una scelta netta per decidere con chi si vuole stare.
Se continuare a restare agganciati ai fantasmi del passato oppure svoltare definitivamente.
Qualche giorno fa, caro Sindaco, ho avuto modo di ascoltare il tuo comizio conclusivo della campagna elettorale. Hai messo in discussione la mia coerenza politica motivandola con gli attriti che ci sono stati tra me e Daniele Cirioli. Per farlo hai citato una mia relazione presente sul blog, tra l’altro dicendo che io l’avrei cancellata! A parte il fatto che l’avete trovata lì (e sempre lì è stata), ma la sostanza sta nel fatto che noi e Daniele avevamo divergenze sul modo di fare opposizione ma di questo si trattava, e basta. Nessuno di noi ha mai avuto il minimo dubbio rispetto a quale lato scegliere! E su queste basi io convocai il famoso tavolo politico al quale abbiamo partecipato tutti e due fino a qualche giorno dalle elezioni: invece avete fatto prevalere la paura di perdere contro la grande armata, senza avere il coraggio di svoltare definitivamente!
Io e Daniele stavamo per fare una lista con te, non penso che siamo diventati inutili tutto di un colpo.
E’ stata questa la motivazione principale del nostro accordo politico, che ci ha fatto superare anche le precedenti frizioni. Noi ci siamo sempre opposti a questi bilanci: oggi io e Daniele voteremo contro questo bilancio, indipendentemente dalle nostre appartenenze politiche, perché quello a cui ci opponiamo è la cattiva amministrazione, non la destra o la sinistra.
Ero seduto in quelle sedie quando Alfonso Santagata ed Emilio Del Giudice votavano contro quei bilanci: come potete votarlo oggi? Non posso certo accusare voi di responsabilità che non avete (e lo so benissimo) ma sicuramente avevate, e avete ancora oggi, una possibilità. Quella di rompere con il passato. Quella di fare una nuova delibera di Giunta che riveda la precedente e prenda atto di quella che è la reale situazione debitoria oggi, senza continuare a galleggiare o a stare in equilibrio precario. E’ chiaro che anche Giammatteo avrebbe dovuto ammettere degli errori: ma è una persona intelligente e lo avrebbe fatto.
Invece no. Vi siete presi il bilancio approvato dalla Giunta Di Muccio, lo avete fatto vostro e oggi ci chiedete di approvarlo? La nostra risposta è no!
Grazie dell’attenzione.


Testo dell'intervento dichiarato da CIRIOLI DANIELE:

Signor Sindaco, colleghi Consiglieri;
è da oltre due anni, ormai, che seguo e con la massima attenzione l’andazzo, il triste andazzo della nostra macchina politico-amministrativa. E’ un tirare avanti; un tirare a campare, senza una precisa idea di dove si sta andando, di dove si vuole arrivare e nemmeno da dove si è partiti. Specchio di questa incespicata macchina politico-amministrativa è la nostra cara e amata città! Vi siete guardati intorno? Viviamo in un Paese morto! Una situazione assurda, che rinnega e getta fango sulla vitalità e sull’ospitalità, tradizionali peculiarità della nostra gente e che fino a dieci anni fa i Paesi vicini ci invidiavamo perché erano l’orgoglio di tutta la provincia di Caserta! Oggi, è una società al collasso. Senza meta, senza sogni; quasi senza più uno spicciolo di speranza! E quando mancano sogni e speranze, si è vicini alla fine! Gli ultimi dieci anni della vita politico-amministrativa hanno inferto questo colpo mortale alla nostra comunità, consegnandoci lo spettro che è oggi: vivibilità zero, prospettive sotto zero! Gli ultimi dieci anni della vita politico-amministrativa hanno ipotecato il nostro futuro – il futuro dei nostri figli – al coma della civiltà, al torpore della libertà, al nulla dell’ipocrisia!
In questo quadro desolante, l’amministrazione comunale uscita dalle recenti elezioni si è assunta il difficile compito di ridare alla nostra gente, ai nostri figli e ai giovani un futuro. Un futuro che offra possibilità di crescere in questa terra e realizzare, qui ad Alife, un progetto di vita. L’amministrazione comunale uscita dalle recenti elezioni ha il compito e, soprattutto, il dovere di proporre un percorso diverso da quello da cui, con tante difficoltà, tentiamo di uscire. Ma – ecco il punto – deve trattarsi di una proposta credibile e realizzabile! E una proposta è credibile e realizzabile quando è trasparente, giudiziosa e socialmente sostenibile.
Quando ieri stavo scrivendo questo intervento, mi tornava ripetutamente in mente una domanda che quasi mi assillava: che cos’è il Comune e perché tanta tensione sulla vita politica-amministrativa? In effetti, ho poi riflettuto, la domanda altro non è che la carica emotiva che, da due anni, mi dà quella straordinaria forza di lottare il virus del “potere parapolitico” che, ahimè, ha malamente infettato la nostra amministrazione. Il comune, la comunità politica, non è qualcosa distante dai Cittadini, di cui i Cittadini non devono sentirsi parte attiva e decisionale, da cui i Cittadini non subiscono continuo condizionamento. No! E’ esattamente il contrario. La comunità politica è la via che permette a ciascun Cittadino, singolarmente considerato, di raggiungere un fine altrimenti non raggiungibile: il bene comune! Ecco dunque su che cosa fissare lo sguardo e il nostro traguardo: il bene comune!
L’amministrazione comunale uscita dalle recenti elezioni – e mi riferisco tanto a Voi della Maggioranza quanto a noi della Minoranza – ha dunque il compito di proporre alla collettività un nuovo percorso, credibile, per raggiungere il bene comune. E’ una situazione straordinaria quella in cui versa il Comune. Una situazione fuori dal normale, appunto, che autorizza a formulare e a immaginare un discorso amministrativo diverso, magari collettivo tra Maggioranza e Minoranza (pur nelle prerogative dei rispettivi ruoli) per tracciare una via d’uscita dall’impasse in cui è finito.
Io credo fortemente in questo. Credo che Alife abbia adesso bisogno di essere amministrata in modo diverso, straordinario e transitorio, per ridare un futuro alla sua gente. Io credo fortemente in questo. Tutto il Gruppo di Insieme per Alife crede in questo ed è pronto a giocarsi la partita.

Questa lunga premessa era necessaria ad introdurre le riflessioni e soprattutto le conclusioni al tema oggetto di discussione: il Rendiconto 2009. Dico subito che, così come proposto, non è approvabile. Votarlo significherebbe legittimare una lunga serie di irregolarità e di fatti gestionali ed amministrativi al limite della decenza umana, oltreché della legittimità giuridica. Peraltro assumendosi responsabilità erariali, non solo politiche, dei fatti amministrativi di cui il Rendiconto è un documento di sintesi previsto dalla legge.

Parto dall’analisi dei Residui.
Quello che è stato fatto con i residui, da quando siedo nei banchi dell’Opposizione, è sconcertante!
Vi faccio una breve sintesi:
· al 1° gennaio 2008, i residui attivi erano 93 mln 302 mila euro; i residui passivi, 93 mln 389 mila euro;
· al 31 dicembre 2008, i residui attivi erano 10 mln 776 mila euro; i residui passivi 10 mln 817 mila euro; in pratica sono stati cancellati residui attivi per 83 mln 219 mila euro e residui passivi per 83 mln 122 mila euro;
· al 31 dicembre 2009, i residui attivi sono scesi 6 mln 85 mila (4 mln 907 mila euro relativi ad anni precedenti); i residui passivi a 6 mln 966 mila euro (4 mln 908 mila euro relativi ad anni precedenti); in pratica sono stati cancellati altri residui attivi per 3 mln 586 mila euro e residui passivi per 2 mln 502 mila euro.

Guardiamo all’anno 2009, quello che ci interessa. Nessun problema si crea per l’eliminazione dei residui passivi, perché si tratta di un risparmio per la collettività (e questo lo dice pure la legge). Il problema invece si presenta con riferimento ai residui attivi, per i quali c’è la riduzione di quasi 5 milioni di euro. Cioè, c’è l’eliminazione di “crediti” che il Comune fino al 1° gennaio 2009 registrava come da incassare e a fine anno 2009 non li deve più incassare. Ripeto: quasi 5 milioni di euro. E chiedo: perché questi soldi dovevano essere riscossi al 1° gennaio 2009 e non lo sono più al 31 dicembre 2009 pur non essendo stati incassati durante l’anno 2009?
Per dare un’idea dell’anomala “elasticità” – chiamiamola così! – dei conti del nostro Comune, mi riporto un attimino al fatidico Rendiconto 2008. Quando venne deliberato, fu approvato con avanzo di amministrazione di 135 mila 910 euro. Dovete sapere che, per calcolare l’avanzo o il disavanzo di amministrazione, si fa una somma algebrica, molto semplice, tra incassi, pagamenti, residui attivi e residui passivi. Perciò, quei 135 mila 910 euro erano il risultato della somma tra 6.242.446 euro di incassi, 6.167.315 euro di pagamenti, 10.775.974 euro di residui attivi e 10.816.805 euro di residui passivi. Senonché, come ho detto poco fa, nel corso del 2009 sono stati cancellati residui attivi per 3 mln 586 mila euro e residui passivi per 2 mln 502 mila euro. Questi residui erano stati conteggiati nel risultato di amministrazione del Rendiconto del 2008 e avevano contribuito a dare quel risultato di “avanzo di amministrazione” per 135 mila 910 euro. Se ora rifacciamo la semplice somma algebrica, mettendo però il “reale” valore dei residui (cioè al netto delle eliminazioni effettuate nel 2009) si ottiene un risultato ben diverso, cioè di un disavanzo di amministrazione di 948 mila euro! Quasi un milione di euro!

La situazione che ho raccontato per il Rendiconto 2008 potrebbe verificarsi anche per il Rendiconto 2009. Infatti, ho allegato a questo mio intervento un elenco che ho chiamato “Residui attivi critici” (allegato n. 1) sui quali chiedo chiarimento. Complessivamente ammontano a 4.912.000 euro; se dovesse risultare vero – come è risultato vero, in parte, un simile elenco che proposi per il Rendiconto 2008 – allora il Rendiconto 2009 potrebbe condursi a un altro risultato di amministrazione, ben diverso dagli 844 mila 304 euro di disavanzo. Potrebbe cioè condurre ad un disavanzo di oltre 5 milioni di euro! Ripeto: 5 milioni di euro dei debiti che il Comune deve pagare!

Chiedo chiarimento sui residui attivi relativi ai “trasferimenti dalle regioni per lavori rimpatriati”; il dato per il 2007 riporta un credito di 9.679 euro, ma per il 2009 sono stati accertati ed incassati soltanto 845 euro per cui è ipotizzabile che tale sia o sia stato il vero dato contabile anche per il 2007.
Chiedo chiarimento sui residui attivi relativi ai proventi delle “mensa scolastica”. Nel Rendiconto 2009 si portano da incassare 8.100 euro tra mensa scuola media (420 euro), mensa scuola elementare (5.340 euro) e mensa scuola materna (2.340 euro): chiedo “chi” (cioè quali famiglie) devono ancora pagare quei soldi e soprattutto come sono riusciti ad avere un blocchetto di buoni-pasto senza portare la ricevuta di c/c postale, come la prassi imponeva (si tratta di circa 140 blocchetti!).
Chiedo chiarimento sui residui attivi relativi ai proventi dal fitto della caserma carabinieri, pari a complessivi 53.138 euro (37.359 euro per l’anno 2006 e 15.779 euro per l’anno 2008). Il dubbio sorge spontaneo perché sia nel 2008 che nel 2009 il fitto incassato è stato di euro 13.740: perché dobbiamo ancora incassare più di 53 mila euro? E cosa è stato fatto per accelerare questo incasso da parte di un’altra pubblica amministrazione come la nostra, alla luce delle recenti normative che agevolano proprio questo tipo di scambio-pagamenti?
Chiedo ancora chiarimenti sui Residui attivi per “trasferimenti di capitali” pari a 3.794.213 euro; per “mutui opere pubbliche” pari a 530.043 euro; per “rimborso spese per servizi in conto terzi” pari a 229.713 euro. Chi ci deve dare tutti questi soldi? Perché, invece di aumentare le tasse, non acceleriamo la loro riscossione visto che proponete di votare la loro reale consistenza?

Resto ancora sulla analisi dei Residui, ma focalizzo l’attenzione sulle imposte e tasse che nel nostro Comune sono riscosse in outsourcing (cioè con affidamento a ditte esterne). Ho allegato a questo mio intervento un altro prospetto (allegato n. 2) che contiene una tabella nella quale in una colonna ho indicato gli importi da incassare a titolo di Ici, Tarsu, Acque Reflue, Tosap e Pubblicità come certificati al 16 febbraio 2011 dalla ditta che ha in appalto la riscossione di tali tributi; in un’altra colonna ho indicato gli stessi importi da incassare (Ici, Tarsu, Acque Reflue, Tosap e Pubblicità), ma come contabilizzati dal Comune e riportati nel Rendiconto 2009 alla voce residui attivi. Le sorprese anche qui non mancano. Una prima domanda che pongo è questa: gli importi in bilancio sono o non sono al netto dell’aggio (11,7%) che spetta alla ditta che effettua la riscossione? Gli altri chiarimenti sono relativi alle singole differenze tra i due importi da incassare, quelli certificati dalla ditta che riscuote e quelli indicati nel Rendiconto. Per esempio, perché c’è la notevole differenza di oltre 202 mila euro tra l’importo della Tarsu che la ditta certifica di dover ancora incassare (pari a 265.430 euro), e l’importo di Tarsu riportata a residuo attivo nel Rendiconto 2009 (pari a 468.020)? Perché c’è la notevole differenza di quasi 100 mila euro tra l’importo delle “Acque Reflue” che la ditta certifica di dover ancora incassare (pari a 26.840 euro senza i ruoli gli anni 2008 e 2009), e l’importo di “Acque Reflue” riportata a residuo attivo nel Rendiconto 2009 (pari a 125.586) Insomma: avanziamo o non avanziamo questi soldi? E chi le deve ancora pagare? E perché non acceleriamo la loro riscossione?
Così potrei andare avanti con le altre tasse e imposte. Certo mi si potrebbe obiettare che quelle differenze di importo derivano dal fatto che la ditta ha certificato i crediti alla data del 16 febbraio 2011, mentre i residui attivi iscritti nel Rendiconto 2009 sono stati rilevati al 31 dicembre 2009. Ma se è così, allora chiedo: perché non è stata richiesta alla ditta una certificazione al 31 dicembre 2009? Può essere che la differenza (in tutto circa 300 mila euro) sia stata incassata nell’anno 2010 oppure quest’anno entro il 16 febbraio. Bene, vuol dire che faremo attenzione a verificare che questi importi trovino giusta collocazione (cioè alla voce: incasso) nel Rendiconto 2010 e in quello del 2011.

Ci sarebbero tante altre censure da rilevare e dettagliare.
Per esempio sull’elargizione di contributi straordinari in denaro e su prestazioni occasionali che ammontano a oltre 14 mila euro. Chiedo su questi importi se sono state rispettate le procedure amministrative per l’erogazione e se per le prestazioni sono state osservate tutte le norme previdenziali e fiscali.
Altra censura – su cui chiedo chiarimenti – riguarda le spese per il Portavoce del Comune che ammontano a 3 mila euro.
Altra censura riguarda gli acquisti presso un supermarket. Nel 2009 ci sono stati pagamenti per oltre 30 mila euro sui quali chiedo chiarimenti, per acquisti non solo di banane ed olio, ma anche per i più buoni ravanelli.
Altra censura – su cui chiedo chiarimenti – riguarda le spese per la manutenzione del nostro Scuolabus: circa 25 mila euro nel 2009.
Altra obiezione – su cui chiedo chiarimenti – riguarda la solita attribuzione personale di risorse finanziarie, in aggiunta alla retribuzione, per circa 31 mila euro.
Altra obiezione – su cui chiedo chiarimenti – riguarda i compensi erogati agli Organi di controllo, pari a oltre 25 mila euro, ben più del doppio di quanto avrebbe avuto diritto in base alla legge.

Ci sarebbero, dunque, tante altre censure da rilevare e dettagliare. Tante perplessità che, mi pare ovvio, suggeriscono di non approvare il Rendiconto 2009.

Le ultime obiezioni, importanti perché inficiano di validità dell’eventuale atto che dovesse essere approvato, riguardano i debiti fuori bilancio. Due le perplessità.
La prima riguarda i pagamenti per oltre 51 mila euro che sono stati effettuati nel 2009, a seguito di una sentenza giudiziaria per indebita occupazione di terreni. Quei soldi – 51 mila euro – non avevano una copertura finanziaria, né la spesa era stata autorizzata. Ora, con l’approvazione del Rendiconto 2009, quella posta di bilancio non viene sanata, per cui resta sempre un debito fuori bilancio, cioè un debito che non deve ricadere sulle spalle dei Cittadini. Allora se non viene sanata la posizione del debito fuori bilancio sapete chi sarà chiamato in causa, dalla Corte dei conti, a rimborsare quei soldi? La legge le dice chiaramente: chi ha violato la procedura, cioè chi non ha provveduto a riconoscere quel debito come fuori bilancio, cioè i Consiglieri comunali. E aggiungo che il Funzionario che invece ha proceduto al pagamento di quei soldi non ha colpe, perché ha agito per evitare che il Comune subisse ulteriori aggravi per la decorrenza di interessi. Attenzione, dunque.
La seconda perplessità riguarda un debito fuori bilancio di 2 mila euro che è nascosto tra le righe della proposta di Deliberazione per l’approvazione del Rendiconto 2009. Importo ben meno importante, rispetto ai 51 mila euro; ma anche qui il fatto è grave. Anzi, c’è l’aggravante del coinvolgimento in prima persona di noi Consiglieri, perché non si tratta di approvare “qualcosa che hanno fatto altri”, cioè qualcosa della passata amministrazione. Qui si tratta di approvare qualcosa che viene posta a carico solo e soltanto di questa amministrazione. Dunque, con piena ed esclusiva responsabilità di noi Consiglieri che stasera siamo chiamati a votare.
Dicevo, tra le righe della proposta di Deliberazione si legge, a un certo punto, «esiste il seguente debito fuori bilancio, per cui se ne propone il riconoscimento: importo: euro 2.000,00 – creditore: Compagnia degli Sbuffi – causale: manifestazioni per il carnevale 2007». Scusatemi se insisto, ma vi invito a riflettere senza pregiudizi: qui si chiede a questo Consiglio comunale di approvare un debito fuori bilancio di 2 mila euro, per pagare una manifestazione che c’è stata nel 2007! Con questo non sto dicendo che quel debito non deve essere riconosciuto; ma che venga seguita la corretta procedura perché, se la corretta procedura non viene seguita, quei 2 mila euro saranno accollati sulle spalle dei Consiglieri che voteranno sì! E non si può sfuggire al controllo, perché le Delibere di approvazione di debiti fuori bilancio vanno di diritto, per legge, trasmesse alla Corte dei conti.
Qual è dunque il problema? Il problema è questo: il riconoscimento di debiti fuori bilancio non può avvenire con la stessa Delibera di approvazione del Rendiconto. La legge prescrive un iter specifico, con una Delibera specifica che, tra l’altro, deve anche “indicare i mezzi di copertura” come stabilisce l’articolo 21 del nostro Regolamento di contabilità. Nel nostro caso i mezzi di copertura non sono indicati. E poi il Tuel permette di sanare questi debiti “solo” nei limiti di accertata utilità ed arricchimento dell’ente. Orbene questi due requisiti fondamentali mancano.

Mi avvio alla conclusione.
Signor Sindaco, colleghi Consiglieri;
anzi caro Peppino, cari amici Consiglieri, cari concittadini presenti;
credo ci siamo buoni motivi e ragioni sufficienti per arrivare ad una saggia decisione di non votare, di non approvare il Rendiconto 2009. Ci sono validi motivi che possono portare a far pesare solo ed esclusivamente su questa Amministrazione le responsabilità del voto, come ho appena ricordato a proposito dei debiti fuori bilancio. Per il resto, del Rendiconto 2009, sappiamo tutti bene che le irregolarità non sono assolutamente addebitabili all’attuale Maggioranza, se non per speculare riflesso di chi, anche oggi consigliere (ci sono dentro anch’io), già sedeva nei banchi di questo Consiglio comunale quando quei fatti venivano compiuti. Per amore di verità, però, e soprattutto per rispetto di Chi tra questi banchi non può più sedere, e tanto ci teneva, quel Rendiconto 2009 andrebbe spezzato e analizzato in due semestri; ma non è questo il momento opportuno.

Caro Peppino, cari amici Consiglieri, cari concittadini presenti;
ci sono buoni motivi per non approvare il Rendiconto 2009. Ed è questo ciò che vi chiedo, stasera, a nome di tutto il Gruppo Insieme per Alife che rappresento. Da poco abbiamo lasciato le piazze, i comizi, e una competizione elettorale. Nei miei comizi, da candidato Sindaco qual ero in contrapposizione alla tua Candidatura a primo cittadino, caro Peppino, ho sempre ripetuto lo stesso augurio ad Alife e agli alifani: «l’augurio per un futuro migliore, tempo di ricostruzione sociale ed economica della nostra comunità: un tempo di speranza e di risveglio culturale!». Questo augurio l’ho imposto a me stesso (e promesso ai Cittadini) come spirito per quella che sarebbe stata la futura avventura amministrativa, che fosse stata dalla parte della Maggioranza o della Minoranza. Adesso, dunque, non posso e non voglio venir meno alla promessa nei confronti di me stesso e dei Cittadini.

Le cose sono andate come sono andate: tu, ora, sei il Sindaco di questa Città, io il Capogruppo di un’Opposizione. Ciascuno di noi ha gravose responsabilità sulle spalle, seppure da punti di vista diversi. Ma da entrambe le posizioni si può, ed anzi si deve puntare alla stessa meta: il bene comune degli alifani, come dicevo in premessa.
La conclusione più naturale di questo mio intervento – quella che tutti i presenti immagino si aspettino a questo punto – è un avvertimento misto a provocazione dell’invio della Relazione alla Procura regionale della Corte dei conti, come già successe per il Rendiconto 2008. Certo che lo farò insieme a tutto il gruppo Insieme per Alife, con più calma nei prossimi giorni. Tuttavia, quello che stasera propongo a tutto il Consiglio comunale è un’altra cosa.

All’inizio del mese ci siamo incontrati per due volte, io e te, Peppino, per uno scambio di opinioni proprio sul Rendiconto 2009. Agli incontri, amichevoli e cordiali, è stato sempre presente anche il Consigliere Venditti, Gabriele. Poi c’è stato l’episodio dell’Interrogazione, seguito da un certo “raffreddamento” delle posizioni; e così abbiamo smesso di scambiarci idee.
Stasera formulo a te e alla tua Maggioranza – quindi a tutto il Consiglio comunale – una proposta davvero fuori dal normale. Dicevo, all’inizio di quest’intervento, che sia io che il mio gruppo di Minoranza crediamo fortemente che, per uscire dall’impasse in cui è finito il nostro Comune – e non per colpa nostra o vostra – si può immaginare un discorso amministrativo diverso, magari collettivo tra Maggioranza e Minoranza. E’ questo ciò che vengo a proporti e a proporre alla tua Maggioranza. Vi propongo di discutere su soluzioni diverse per uscire dall’impasse, diverse dall’approvare questo rischioso Rendiconto 2009. La nostra proposta è valutare la possibilità di procedere secondo la soluzione che avremmo adottato noi, se a vincere le elezioni fosse stata la Lista Insieme per Alife. La soluzione è molto semplice e la espongo per punti di sintesi.

La prima cosa da fare è revocare la Delibera di Giunta n. 11/2011 che ha approvato il Rendiconto 2009. Quindi procedere a un’accurata analisi dei conti del Comune e formulare una nuova proposta di Rendiconto 2009, da portare prima in Giunta e poi in Consiglio comunale. A questo punto si avrà chiara la reale situazione dei conti del Comune, procedendo anche alla regolarizzazione dei conti fuori bilancio (ovviamente quelli che possono essere regolarizzati).

Poi bisogna avviare un piano di rientro finanziario finalizzato al ripianamento dei debiti. Per questi ultimi si potrà procedere anche con accordi transattivi per una riduzione del dovuto o un allungamento dei tempi di pagamento.

Diverse le misure che possono essere previste per il rientro finanziario.
Una di queste è quella di introdurre una sorta di “regolarizzazione” a favore dei Cittadini sul pagamento delle imposte e delle tasse comunali. Pagano tutti i Cittadini l’Ici? E la Tarsu? E la Tosap? Ecco si potrebbe consentire ai Cittadini di regolarizzare, senza applicazione di sanzioni, le proprie posizioni dando un termine, per poi procedere a un accurato piano “antievasione”.
Un’altra misura da prendere in esame è quella di far rientrare al Comune l’attività di riscossione di tutte le tasse e le imposte, oggi affidata a più di una ditta esterna. Il servizio offerto dalla ditta che cura le principali imposte e tasse (come Ici, Tarsu, ecc.) è ottimo, ma adesso è insostenibile per lo stato delle casse comunali. Prendendo a riferimento il Rendiconto 2009 (quindi con il beneficio d’inventario), si potrebbe raggiungere un risparmio per le casse comunali attorno ai 200 mila euro.

Ecco, questi sono solo alcuni spunti del nostro piano che avremmo messo in atto se a vincere le elezioni fosse stata la lista Insieme per Alife. Vanno approfonditi e studiati meglio, e soprattutto applicati al quadro contabile concreto ed effettivo del Comune di Alife. A leggere i conti del bilancio, le entrate del Comune ammontano a circa 5 milioni di euro, di cui le entrate tributarie e per trasferimenti rappresentano oltre la metà con circa 3 milioni di euro. Con un taglio alle spese correnti, che oggi si aggirano attorno a 3 milioni, è possibile azzardare un piano di rientro finanziario della durata di pochi anni.

Caro Peppino, cari amici Consiglieri;
sono consapevole del terreno minato in cui sto lanciando questa proposta. Ci muoviamo sulle sabbie mobili di una situazione finanziaria comunale fortemente instabile, dove il pericolo incombente è quello di affondare in un dissesto finanziario. Pur tuttavia, è un rischio da correre: prima si fa luce sui conti comunali e prima si può intraprendere un percorso di risanamento “sociale”, ben più importante di quello contabile e finanziario. Procedere con un “tirare avanti”, qual è la soluzione di approvare il Rendiconto 2009 così come proposto, non porta alcun beneficio alla comunità, né ai conti del Comune. Ma rinvia semplicemente nel tempo l’inevitabile collasso finanziario, entro un termine che peraltro non è nemmeno troppo lontano: se non la facciamo noi ora questa operazione di messa in ordine dei conti, sarà l’anno prossimo il Federalismo a far scoppiare la bomba. E allora, ahimè, non ci sarà scampo e saranno dolori per tutti!

Adesso la parola passa a te, caro Peppino e a Voi cari Consiglieri di maggioranza. Ieri, sulla Gazzetta di Caserta, hai detto che non vi “sottrarrete al senso di responsabilità politica di fronte agli elettori”. Chiedo a te: è “solo” responsabilità politica approvare un Rendiconto come questo, con tutte le riserve che ho avanzato? O non sarebbe, piuttosto, legittimare e dare una continuità alle passate amministrazioni? Ti conosco, e immagino una risposta negativa. Dunque a te la parola. Sta a te decidere come andare avanti. Noi siamo pronti a collaborare. Se avete tutte le competenze, gli strumenti e i numeri per poter fare da soli, andate pure avanti da soli: noi non intralceremo il percorso di risanamento, purché sia trasparente e compartecipato per i Cittadini, a cominciare dalla non approvazione del Rendiconto di questa sera. Se invece volete condividere questo percorso amministrativo, noi siamo pronti anche ad assumerci dirette responsabilità con incarichi ufficiali. Ma ad una condizione: di non snaturare il voto degli alifani. A garanzia di tanto, chiediamo di prendere in questa sede, in Consiglio comunale, stasera o meglio in altra data, l’impegno a dar vita a un “governo di transizione”, con una scadenza prestabilita.
La nostra proposta è realizzabile in meno di un mese; segnerebbe la reale fine del periodo di oscurantismo ultradecennale, sofferto da Alife e dagli Alifani e permetterebbe di risistemare i conti così da non consentire, per il futuro, ulteriori esperienze negative e fastidiose come quella che stanno ora subendo, passivamente, i dipendenti comunali che non ricevono il regolare stipendio.
In conclusione, dunque, ci aspettiamo come segno di accoglienza e condivisione di questa nostra proposta la sospensione della discussione sul Rendiconto 2009 ed il rinvio ad altra seduta.
Grazie dell’attenzione.




(cliccare sulle immagini per vedere gli Allegati N. 1 e N. 2)































2 commenti:

  1. Il sindaco Avecone ha dimostrato tutta la sua forza in consiglio. L'approvazione del consuntivo non poteva più essere rimandata altrimenti vi sarebbe stata la paralisi totale dell'Ente.
    Rimandare l'approvazione del consuntivo per rivederlo? Per completare questa procedura ci vorrebbero mesi e mesi e non "un mese" come da detto Cirioli.
    La denuncia alla Corte dei Conti? Guardate che in data 28 luglio scorso,2 giorni prima del consiglio, il sindaco ed alcuni consiglieri sono andati a Napoli alla Corte dei Conti per la problematica consuntivo 2009. Il Magistrato della Corte ha invitato e sollecitato il Sindaco e l'amministrazione ad approvare il consuntivo senza timore.

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  2. Daniele di questo passo, il tuo blog avrà due soli visitatori al giorno:
    tu e daniele Martino.
    Che Pa...!

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