Intervento di Daniele CIRIOLI
Carissimi amici, buona sera a tutti.
Vi ringrazio di cuore della vostra presenza.
Dopo solo due anni, ci ritroviamo di nuovo immersi nel pieno di una campagna elettorale: c’è da decidere chi dovrà governare la nostra Città i prossimi cinque anni. Io sono il capitano di questa squadra, il candidato alla carica di Sindaco della Lista N. 1, “Insieme per Alife”, che si contende il voto con l’altra Lista, la N. 2, capeggiata da Peppino Avecone.
Con sincerità e con affetto invio un caloroso saluto e un “in bocca al lupo” a Peppino e ai singoli Candidati alla carica di consigliere comunale nella sua Lista. Sono certo di interpretare anche il loro pensiero augurando a tutti noi, ad Alife, una campagna elettorale fattiva, concreta e garbata. Una campagna elettorale che prende avvio con una settimana di ritardo, per aver dato il giusto silenzio ai giorni che hanno preceduto la festività della Santa Pasqua. Adesso bisogna recuperare tempo e fornire i Cittadini di ogni informazione sulle Liste e soprattutto sui programmi amministrativi affinché possano esprimere un voto consapevole. Speriamo di avere comizi appassionati ed entusiasmanti; speriamo soprattutto di mettere in discussione tante e valide idee per superare questo particolare momento storico che vive la nostra cara Alife.
Il futuro che ci attende, cari amici, deve essere il tempo della ricostruzione sociale ed economica della nostra comunità. Un tempo di speranza, di risveglio sociale e di ripresa economica. Ci lasciamo alle spalle anni di amministrazione che non hanno precedenti nella storia del nostro Municipio. Adesso bisogna voltare pagina: urge ripartire e bisogna farlo con nuovi Amministratori, capaci e competenti, con le idee chiare di quello che si vuole per la nostra Città e, in particolare, per il futuro dei Cittadini e dei figli di questa terra. La squadra di “Insieme per Alife” ha tutti questi requisiti.
La mia esperienza amministrativa comincia due anni fa circa. Insieme a un gruppo di amici, in occasione delle elezioni amministrative del 2009 mettemmo su la Lista ViviAlife che riuscì ad eleggere un consigliere di minoranza. Il gruppo è andato avanti in questi due anni; mi ha sempre accompagnato e sostenuto in ogni azione amministrativa e sociale. Sono stati due anni di intensa attività di opposizione che ha prodotto i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Una cosa devo sottolineare: siamo stati sempre e solo dalla parte dei Cittadini. Cittadini con i quali abbiamo voluto sintonizzarci su un canale informativo costante, quotidiano, utilizzando anche i mezzi della moderna tecnologia. Lo abbiamo fatto perché siamo convinti che soltanto se il Cittadino è informato può controllare l’operato dei propri amministratori. Lo abbiamo fatto con un blog su internet, con un giornale periodico (la Rinascita) e con articoli sui quotidiani locali che, dietro ad un caffè, ogni mattina, sono il primo approccio al sociale nei bar cittadini.
In questi due anni ci siamo assunti le nostre responsabilità, in ogni sede dovuta e opportuna. Abbiamo risposto in questa maniera al nostro compito di Opposizione che ci era stato affidato dal Vostro voto: non abbiamo mai voltato la faccia dall’altra parte per poter dire di non aver visto; non ci siamo mai turati gli orecchi per poter dire di non aver sentito; non ci siamo mai tirati indietro quando bisognava testimoniare la realtà dei fatti. Il tutto – e lo dico con il cuore in mano – perché convinti di fare bene per la nostra comunità e per Alife, in uno squisito spirito di servizio.
La Lista “Insieme per Alife” che mi candida a Sindaco, cari amici, conserva questa concezione di vita amministrativa, completandola e perfezionandola con altre forze partitiche e civili di Alife. “Insieme per Alife” è una lista civica. Lo ripeto: è una lista civica. Non si ispira né al centro sinistra né al centro destra del panorama politico: si ispira solo ed esclusivamente al bene comune dei Cittadini. “Insieme per Alife” è una Lista formata da persone che hanno anche una tessera partitica (Pdl, Pd, Idv per esempio); ma questo non condiziona e non condizionerà in nessun modo l’attività amministrativa che sarà rivolta al fine esclusivo del bene comune. Mi faccio personalmente garante che nessun ordine di scuderia partitica prevarrà mai sull’obiettivo del bene dei Cittadini di Alife: vi garantisco che nessuna logica di schieramento partitico o di potentati familiari prenderanno mai il sopravvento nelle decisioni, così da farci rinunciare alla libertà di amministrare senza lacci e lacciuli di convenienza e opportunismo. Ne abbiamo visti fin troppi di onorevoli Deputati e Senatori cavalcare le scene dei comizi elettorali. Ma – chiedo a Voi – mica ci hanno tutelato dallo stato di decadenza in cui è finito il nostro vivere sociale? Noi di “Insieme per Alife” abbiamo una grande ricchezza da donarvi: la libertà di un autogoverno. Cioè la possibilità di gestire questo nostro Comune perseguendo il bene della nostra terra e della nostra gente. Siamo persone che viviamo il quotidiano ad Alife, che portiamo a scuola i nostri figli, che vorremmo far crescere ad Alife anche i figli dei nostri figli. Siamo una squadra! Non siamo infatti tredici persone che si sono ritrovate unite per caso, no! Il nostro è un “gruppo” affiatato, un gruppo convinto che solo facendo unione e squadra, che solo contando sempre sull’appoggio degli altri dodici della Lista, si può avere il vero cambiamento per Alife. Siamo tredici persone, ciascuna con una propria personalità, con proprie competenze, con un proprio carattere, con proprie aspirazioni…..e tutte – veramente “tutte” – con un’esuberante voglia di “fare” e “fare bene” per Alife, per gli alifani, per il futuro della nostra terra.
(Intervento di Gianfranco Di Caprio)
Il futuro che ci attende, cari amici, deve essere il tempo della ricostruzione sociale ed economica della nostra comunità. Un tempo di speranza, di risveglio sociale e di ripresa economica. La mia principale attenzione, nei due anni di amministrazione, è stata rivolta principalmente alla questione contabile del nostro Comune. Il contabile – le risorse finanziarie comunali – non è qualcosa di secondario per amministrare una città: è la parte fondamentale. La politica, oggi, è diversa da quella degli anni passati. Un tempo, il politico doveva solo decidere quali azioni mettere in atto e i soldi arrivavano dallo Stato, dal governo centrale. Oggi non è più così, ma anzi il processo funziona all’incontrario. Lo Stato, il governo centrale, mette a disposizione del Comune un certo ammontare di soldi e sulla base di questi gli amministratori devono decidere le iniziative sul territorio. Dunque non è più la politica che fissa i soldi da spendere, ma sono i soldi a stabilire le azioni da svolgere sul territorio. E’ come una torta da dividere in tante fette: una fetta ai servizi sociali, una all’urbanistica, un’altra alle scuole, un’altra agli investimenti. Questa torta, in termini burocratici, si può chiamare con due termini: Bilancio e Rendiconto. Due termini che sono tornati spesso alla ribalta in questi due anni di amministrazione sui giornali, nelle piazze e nei discorsi porta a porta.
La contabilità del nostro Comune, cari amici, era praticamente inesistente. Bilanci e Rendiconti con numeri a dir poco surreali. Dunque, la prima azione che occorre fare sul Comune, oggi, è una messa in ordine dei conti e dei bilanci. In un anno solare vanno sempre approvati due documenti: il Bilancio e il Rendiconto. Per rendervi l’idea di quello che sto dicendo, sappiate che la prossima amministrazione, appena si insedierà, dovrà approvare il Rendiconto dell’anno 2009 (oggi approvato dalla Giunta comunale), il Rendiconto dell’anno 2010 e il Bilancio di previsione dell’anno corrente.
E’ una situazione di “stallo” finanziario quella in cui versa il nostro Comune. Una situazione difficile, molto difficile, ma non impossibile da risolvere. L’importante è non far ricadere sui Cittadini gli oneri del risanamento. A tal proposito ho letto il 21 aprile scorso, su un quotidiano locale, la proposta che Avecone ha messo nel suo programma per il risanamento del bilancio. La proposta prevede, tra l’altro, di “procedere ad un adeguato piano di dismissione degli immobili comunali”. Questo di vendere gli immobili comunali è stato un tentativo provato dall’attuale amministrazione e al quale mi sono fortemente opposto (spero ricordiate il manifesto “Saldi di fine gestione”). Vendere gli immobili comunali per pagare i debiti non mi pare una soluzione favorevole ai Cittadini. Alcuni di questi immobili possono ben essere utilizzati per altre finalità e per altri scopi. Per attività ludiche, per esempio; oppure da dare in gestione alle nostre associazioni locali.
Il problema meriterebbe molto più tempo per essere illustrato e discusso. Tuttavia, nella sintesi imposta da questo comizio elettorale, vi spiego qual è la nostra ricetta per riportare in equilibrio finanziario le casse del nostro Comune. La soluzione sarà una gestione rigorosa delle risorse finanziarie, perché tutto sommato i soldi arrivano nelle casse comunali, ma devono essere meglio gestiti. La soluzione sarà impiantare una sana e prudente gestione contabile, delle entrate e soprattutto delle spese, affiancata da un piano di rientro finanziario ripartito su due o tre anni così da soddisfare subito anche i creditori e, soprattutto, per evitare il ritardato pagamenti di stipendi. Abbiamo a cuore, più di tutto, i Cittadini: faremo in modo, pertanto, di non far ricadere un solo euro sulle loro spalle a titolo di nuovi o di maggiori oneri, sia in via diretta che indiretta come potrebbe realizzarsi con la vendita del patrimonio immobiliare.
A questo proposito, poi, c’è una cosa che mi incuriosisce tanto. E’ questa: il programma di Avecone è stato condiviso da tutti i candidati alla carica di consigliere comunale? Mi spiego meglio riformulando l’interrogativo: la soluzione della vendita degli immobili è stata condivisa e sottoscritta anche da Emilio Del Giudice e da Alfonso Santagata? Dico questo perché i due consiglieri, seduti con me nei banchi dell’opposizione, si sono opposti con me e hanno votato con me contro la delibera dell’attuale maggioranza per la vendita degli immobili. Come è che adesso, invece, sono favorevoli? Perché hanno avuto questo cambio di opinione?
(Intervento di Vincenza Vetere)
(Intervento di Renato Tavano)
Il nostro programma elettorale, cari amici, mira a tre principali obiettivi:
a) un’amministrazione compartecipata;
b) una maggiore e migliore vivibilità della Città;
c) lo sviluppo del territorio.
Amministrazione compartecipata significa gestire il Comune alla luce del sole, nella massima trasparenza e con il coinvolgimento dei Cittadini. Gli alifani devono sapere giorno per giorno tutto quanto succede sul Comune, le decisioni che vengono prese e quelle che non vengono prese. I Cittadini devono essere messi al corrente di ogni singolo euro che viene speso. Sono questi aspetti di fondamentale importanza su cui ho puntato molto nella mia precedente esperienza amministrativa – e credo di averne data sufficiente prova sul campo – e su cui punto tanto anche per la prossima amministrazione. Nei Cittadini deve essere sempre vivo l’interesse del sociale. La gestione della Città non è una delega in bianco data agli amministratori, i quali possono così fare e disfare a loro piacimento. No, non è così! Gli amministratori devono rendere conto del loro operato ai Cittadini giorno per giorno. Questo controllo ci può essere soltanto se i cittadini sono messi al corrente di quello che viene deciso sul Comune. Nei primi cento giorni di amministrazione provvederemo ad ammodernare la burocrazia municipale. Aggiorneremo lo Statuto e i Regolamenti per favorire le nuove tecnologie anche ai fini della fruizione di alcuni servizi (come le certificazioni da rendere attivabili via posta elettronica certificata). Provvederemo ad un sito internet aggiornato quotidianamente con tutti gli atti amministrativi del Comune, in modo tale che i Cittadini possano leggere e comprendere ciò che gli amministratori decidono per loro conto sul Comune.
Il secondo punto è una maggiore e migliore vivibilità della Città. Una maggiore e migliore vivibilità della Città significa costruire una collettività. Gli amministratori devono governare la Città garantendo puntualità ed efficacia di ogni servizio affidato alla gestione pubblica.
Maggiore e migliore vivibilità significa potenziare il servizio della Mensa scolastica, per esempio. Se saremo eletti, garantisco che il servizio mensa sarà gratuito per le famiglie che versano in stato di bisogno. Queste famiglie avranno i buoni mensa gratis per i loro figli per tutti i mesi e per tutti i giorni di scuola, e non soltanto per 30 o per 60 giorni come è avvenuto quest’anno. Rivedremo, a tal fine, la disciplina dell’Ise e dell’Isee mirando a favorire le famiglie che veramente stanno in condizione di bisogno, in un’ottica di vera giustizia sociale.
Maggiore e migliore vivibilità significa potenziare il mercato settimanale. Che deve essere un appuntamento da sfruttare come risorsa per lo sviluppo del nostro Paese e non come un fardello per la Città. Il mercato non deve punire i Cittadini con inutili intralci del traffico e non deve neppure penalizzare i nostri negozianti. Il mercato deve aiutare allo sviluppo commerciale di Alife. Deve servire a portare la gente per le strade cittadine; deve favorire l’arrivo di risorse finanziarie dai paesi limitrofi nelle casse dei negozianti di Alife.
Maggiore e migliore vivibilità significa liberare i Cittadini da potenziali rischi per la salute e, quanto meno, consentire una vita tranquilla e serena. Sotto questo aspetto, per esempio, valuteremo ogni utile iniziativa per impedire che i Cittadini della zone alte di Alife verso San Michele vivano insidiati dal pericolo della presenza di antenne e di ripetitori senza avere sufficienti risposte sulla pericolosità per la loro salute.
Terzo punto, infine, è lo sviluppo del territorio. Il nostro programma prevede un vero e proprio “progetto” di rilancio socio-economico di Alife. E’ una strategia di medio-lungo periodo che porterà Alife a riprendere il cammino glorioso che aveva un tempo. Il rilancio del turismo culturale è un punto centrale del nostro programma. Riteniamo che il settore terziario e dei servizi possa essere la chiave giusta per mettere in moto l’economia del nostro territorio e possa essere la risposta giusta ai bisogni di occupazione e nuovi posti di lavoro. Oltre a favorire l’accesso di Alife nei principali circuiti turistici regionali e nazionali, prevediamo di introdurre un paio di iniziative a richiamo anche nazionale da trasformare in appuntamenti annuali a forte richiamo turistico, nella bella cornice storica di Alife.
Serve poi un processo di riconversione dell’economia, da farsi anche con una certa urgenza. Prevediamo, a tal fine, di far ricorso agli strumenti normativi offerti dalle leggi nazionali per favorire gli insediamenti nella zona industriale, vincolandoli però a due precise condizioni: occupazione locale e integrazione socio-culturale. Che significa: primo, che le imprese che si insedieranno dovranno vincolarsi ad assumere manodopera locale, cioè cittadini residenti ad Alife; secondo, che lo sviluppo non dovrà mai ostacolare il rilancio socio-culturale, ma integrarsi ad esso. A tal fine, il Federalismo fiscale ormai alle porte sarà sfruttato come leva per richiamare nuovi investimenti e per rilanciare quelli esistenti.
Per lo sviluppo economico del centro città puntiamo a un solo obiettivo: attirare gente nelle nostre strade. Perché non può esserci alcun rilancio economico se manca chi fa acquisti presso i nostri negozianti. Una precisa volontà politica, negli anni passati, ha fatto sì che tutte le strutture pubbliche (uffici, ospedale, scuole) venissero localizzate in un solo paese, a noi assai vicino. Questo ha permesso un forte sviluppo sociale ed economico di quel territorio, perché ha portato e porta quotidianamente migliaia di persone a spendere e fare acquisti nei negozi. A ciò si aggiunga che Alife ha sofferto un processo di de-urbanizzazione che ha favorito lo sfollamento del centro storico. Adesso dunque ciò che serve prioritariamente per Alife è creare una “domanda”: occorre cioè attirare gente che chieda prodotti e servizi da acquistare. Un volta fatto ciò, la “offerta” seguirà naturalmente: cioè nuove imprese, nuovi insediamenti produttivi, nuovi negozi e, quindi, occupazione e posti di lavoro. Il turismo culturale, anche in tal caso, può essere la soluzione giusta per la ripresa economica.
Adesso mi avvio alla fine. L’ultima cosa che ho da fare è una rassicurazione. E’ la rassicurazione che non snatureremo il Vostro voto elettorale. Quest’anno ci sono solamente due Liste. Quella che vincerà porterà dalla parte della Maggioranza otto Consiglieri più il Sindaco; quella che non vincerà eleggerà quattro Consiglieri dalla parte della Minoranza. La mia e nostra rassicurazione è questa: non stravolgeremo il voto di Voi Cittadini. Se ci darete più voti, come speriamo avvenga, andremo a governare il Paese assumendoci in pieno la responsabilità che tale compito richiede; se ci darete meno voti andremo all’Opposizione e lì eserciteremo il nostro compito. Non faremo pertanto nessuno “inciucio” politico, per usare un termine giornalistico utilizzato quando le parti contrapposte di accordano per una spartizione del potere prima di una sfida elettorale o di voto. Questa rassicurazione serva a smentire alcune voci che girano per il paese e che sostengono che, qualunque sarà il risultato elettorale, la prossima amministrazione sarà “una cosa sola” tra le due Liste. A questo diciamo fermamente di no. Siamo contrari. Ciascuna parte eletta – Maggioranza e Opposizione – dovrà assumersi le rispettive responsabilità e dovrà svolgere il proprio ruolo che verrà deciso dal voto elettorale.
Adesso chiudo veramente.
Vi ringrazio dell’attenzione. Tra venti giorni possiamo decidere di dare una vera svolta al nostro Paese. Noi ci stiamo seriamente provando, ma solo “insieme” possiamo farlo!
Dateci fiducia, dateci il vostro voto.
Conto su di voi!
Ciao.
Cari concittadini, cari elettori ed elettrici, cari alifani tutti,
finalmente ci siamo! Il primo comizio è arrivato.
E voglio entrare immediatamente nel clima elettorale spiegando a tutti i presenti le motivazioni della mia candidatura.
Partiamo da lontano: è da circa un anno, purtroppo, che sapevamo di dover tornare a votare per il rinnovo del Consiglio Comunale ed appena dopo le vacanze estive era tutto un pullulare di incontri, di formazione di liste (si è parlato addirittura di otto liste).
A quel punto, in qualità di Segretario del Partito Democratico, decisi di prendere l’iniziativa e di contattare tutte quelle componenti politiche (a prescindere dagli schieramenti d’area) che avevano manifestato la volontà di realizzare un’alternativa amministrativa per il Comune di Alife rispetto agli ultimi dodici anni.
E la cosa sembrò funzionare. Quasi tutte le componenti apparivano interessate al discorso al punto che ci si incontrò con tutti e si decise anche di predisporre un manifesto pubblico. Meno male che quelle parole sono state scritte ed approvate da tutti coloro che erano presenti e, soprattutto, affisse nelle vie cittadine. Tutti hanno potuto leggerle. Nel frattempo alcune componenti venivano meno e rimaneva la sola candidatura a sindaco di Peppino Avecone.
Poi è successo qualcosa di strano: la comprensibile paura di chiudere le liste, i veti incrociati tra le varie componenti che a volte sembravano essere delle tribù (perché di questo si è trattato a volte, un confronto tra tribù), il defilarsi di alcune componenti hanno creato uno stato di agitazione tale da rendere il quadro complessivo molto confuso.
A questo va aggiunto che, chissà per quale strano motivo, la politica si deve fare di notte: e, a mio modesto parere, la lucidità dei protagonisti, me compreso, di notte è molto offuscata.
In una di queste notti (precisamente tra martedì 12 e mercoledì 13 aprile) mi venivano proposte due alternative: o accettare l’ingresso in lista di componenti della maggioranza uscente o favorire un totale rinnovamento, sostituendo alcune candidature del PD.
A questo punto vi chiedo molta attenzione!
La politica non deve mai cadere nel personale; mai e poi mai bisognerebbe dire questa persona va bene e quest’altra no. Io, in prima persona, ho difeso fino alla fine questo principio.
L’unico, vero discrimine, è e deve essere la propria idea di fare politica: se il tavolo aveva deciso, ed il mio partito aveva deciso, all’unanimità, in seduta assembleare, di formare una lista in contrapposizione all’attuale maggioranza, il segretario del PD non avrebbe mai potuto accettare una proposta politica che violasse il mandato ricevuto.
Così come non poteva accettare che si chiedesse di eliminare dal gioco due suoi tesserati.
Il buon padre di famiglia difende sempre i propri cari.
In quella stessa notte sono stato letteralmente scaricato e tradito! Tutti mi chiedevano una sterzata, rinnovamento, ma io tenevo il timone dritto per tutelare il mio equipaggio. E invece sono stato buttato a mare non da un’onda anomala ma da alcuni miei marinai. Mi sono sentito svuotato e mi ritornavano in mente le frasi delle persone a me vicine: “Tu non sei fatto per fare politica”. Avevo deciso di mollare tutto, anche di dare le dimissioni da segretario del PD: ma la mattina seguente sono stato letteralmente ricoperto da dimostrazioni di affetto e la sera successiva il mio partito, quello che orgogliosamente rappresento in questa lista civica, mi ha dato un nuovo mandato. Questi sono i fatti, non le chiacchiere di piazza.
Il compito affidatomi è stato quello di provare a coagulare le forze rimaste: nella serata di giovedì prima e di venerdì poi, siamo riusciti a trovare un accordo di contrapposizione leale ed onesto. Un grazie particolare, quindi, lo devo a tutti coloro che, con grande senso di responsabilità, hanno contribuito fino all’ultimo momento alla formazione di questa lista.
Andiamo ad un’altra questione. Più volte mi è stato detto che per candidarsi ci vogliono i voti: eccomi qua, candidato alla carica di consigliere, in cerca di consenso, pronto a tirare la carretta come ho sempre fatto, senza paura, con molti amici intorno e con la mia splendida famiglia.
Se il popolo, unico sovrano, deciderà di assegnarmi la fiducia sarò pronto a spendere ogni minima forza per il bene comune: sarò un amministratore leale, onesto e coerente, come mi hanno insegnato e come lo sono sempre stato in ogni momento della mia vita.
Se invece il risultato dovesse essere negativo continuerò a lavorare, come ho sempre fatto, da uomo libero.
E, per chiudere questa prima parte del mio intervento, faccio un invito ufficiale: mi offro ad un confronto pubblico con tutti coloro che ritengono non veritiere le mie affermazioni. Sono a totale disposizione!
Passiamo ora all’analisi della lista: prima di tutto salta immediatamente ai vostri occhi la presenza di un gruppo affiatato e coeso. Quella che si potrebbe definire un’orchestra. Di certo non ci pestiamo i piedi: non siamo alla ricerca dell’affermazione personale ma di quella della squadra. La stessa campagna elettorale è stata impostata seguendo questa linea.
Stiamo affrontando una campagna elettorale in piena armonia, dandoci consigli l’un l’altro e cercando di avvicinare quanta più gente possibile per trasmettere il nostro messaggio:
amministrare in modo diverso, rispettare l’ambiente, credere nelle donne, favorire la partecipazione, gestire la cosa pubblica con trasparenza, puntare davvero sui giovani.
Ho sentito dire in giro che potremmo avere difficoltà ad amministrare in quanto non siamo esperti.
Permettetemi di dire che questa cosa mi fa davvero ridere: tutti si riempiono la bocca sulle competenze. Allora vi invito a fare qualche riflessione. Se è vero che anche l’altra lista ha rinnovato perché dovrebbero essere più bravi di noi? Anche loro sarebbero alla prima esperienza! O le capacità dovrebbero essere riposte tutte negli uscenti?
Ma gli uscenti sono solo due… O meglio quattro (due dalla maggioranza e due dall’opposizione).
Oppure sentirci dire che non abbiamo agganci politici… E meno male!
La nostra lista ha ben tre donne.
La nostra lista rappresenta degnamente il territorio alifano, con candidati sia della frazione Totari che della località San Michele (e ve ne accorgerete).
La nostra lista può vantare un numero cospicuo di esperti: un ingegnere, un avvocato, un architetto, un agronomo, un poliziotto, un commerciante, un sindacalista, un ex direttore delle poste, un imprenditore, un artigiano, una dipendente dell’ASL ed un’infermiera.
La nostra lista può vantare un candidato sindaco esperto in materie economiche e tributarie con risultati amministrativi conquistati sul campo!
Anche su questo mi sento di proporre un pubblico confronto: sia tra i candidati a sindaco, sia tra i candidati alla carica di consigliere comunale!
Siamo pronti a farlo in qualsiasi posto e su qualsiasi argomento.
La nostra lista ha un programma elettorale frutto della collaborazione tra due realtà importanti della passata opposizione, in grado di contemplare sia gli aspetti della programmazione che quelli legati all’avvento prossimo del federalismo fiscale.
Ci occuperemo, da subito, di risolvere i piccoli problemi, senza promettere nulla di impossibile: solo il nostro impegno a servizio della gente.
La nostra lista è differente!
Stiamo incontrando le associazioni, abbiamo fissato cinque comizi per proporre le nostre idee e motivare la nostra scelta di campo: la nostra è una lista civica trasversale e trasparente in grado di affrontare seriamente il difficilissimo compito che ci aspetta dal 17 maggio.
Il nostro compito è quello di ridare alla nostra amata terra la NORMALITA’.
Abbiamo il dovere di amministrare questo paese guardando a tutti e non a pochi.
Abbiamo il dovere morale di ridare la speranza alla nostra gente, io, gli altri candidati ed il nostro candidato Sindaco abbiamo il dovere di risollevare questo stato di fatto legato ad un inesorabile declino. Lo devo a me stesso, lo dobbiamo ai nostri cari, lo dobbiamo anche ai nostri avversari politici perché il nostro paese ha bisogno di superare le difficoltà materiali ed umane in cui versa per recuperare quello spirito di cooperazione che ci ha fatto crescere. Lo dobbiamo fare perché non possiamo permetterci il lusso di perdere anche la speranza che un’altra Alife è possibile.
Nel comizio di apertura della passata campagna elettorale dissi che:
“Chi combatte può anche perdere, ma chi non combatte ha già perso”.
La partita è aperta: non sarà certo un comizio elettorale a cambiare le sorti di una elezione ma stasera dobbiamo capire che ci giochiamo una bella fetta di futuro.
Dobbiamo toglierci di dosso questo pessimismo per cui le cose non possono migliorare. Noi non abbiamo bisogno dei miracoli: ci servono le cose normali. Strade funzionali, acqua potabile (magari con la giusta pressione ai rubinetti), fognature, depuratori funzionanti, spazi dove poter far giocare i bambini e far passeggiare gli anziani, cura delle opere realizzate, una raccolta differenziata semplice e redditizia, la gestione interna dei servizi comunali, la valorizzazione del settore agricolo, la riqualificazione del centro storico, la cura delle periferie (senza avere zone di serie A e zone di serie B). Anche nelle periferie pagano le tasse come nel centro e per questo a quei cittadini vanno forniti gli stessi servizi, a partire dalla raccolta differenziata porta a porta.
Abbiamo bisogno di coinvolgere la cittadinanza nella vita amministrativa: questo servirà non solo a raccogliere idee e consigli ma anche a garantire la trasparenza della macchina amministrativa.
Ci dobbiamo impegnare tutti, ognuno nel proprio ruolo.
A questo punto, e mi avvio alla conclusione, ci deve essere il mio appello finale, non quello al voto: quello lo faremo il venerdì prima delle elezioni. Il mio appello è quello di diffondere il nostro credo, di lavorare tutti insieme, casa per casa (raggiungendo anche quei punti più isolati del territorio alifano) per dire agli elettori che ad Alife siamo pronti non a voltare pagina ma a cambiare libro. Siamo pronti ad amministrare con oculatezza, senza clientelismi. Siamo pronti a programmare il nostro futuro, insieme a voi.
Il mio appello è quello di credere in noi, in queste donne e in questi uomini, nel nostro candidato Sindaco Daniele Cirioli. Di credere e portare alla vittoria finale la lista n. 1.
Ce la possiamo fare!
Tutti Insieme, per Alife.
Grazie
Intervento di Vincenza VETERE
Buonasera a tutti!
La mia candidatura alla carica di Consigliere Comunale ha sorpreso molto le persone che mi conoscono bene e probabilmente anche quelle che non mi conoscono affatto dato che, fino ad oggi, mi sono sempre rifiutata di assumere un ruolo attivo in politica.
La ragione di questa inaspettata scelta è sostanzialmente una: sono stanca di stare a guardare la cattiva gestione del nostro Comune - sia essa stata determinata da mala fede o da incompetenza - ha indubbiamente danneggiato la nostra immagine e ha determinato il declino del nostro Paese nonostante le sue potenzialità.
A ciò si aggiunga che, mai come quest’anno ho avuto la fortuna di trovare dei compagni d’avventura che, come me, saranno anche “poveri”, così come ho più volte sentito scherzosamente apostrofarci nei giorni immediatamente successivi alla presentazione delle liste, ma ricchi di ben altre qualità.
Tanto per cominciare non siamo 13 persone che corrono singolarmente ed egoisticamente bensì una vera e propria squadra propositiva, collaborativa ed operativa. Una squadra composta da persone di esperienza e da giovani.
Una squadra che ha ritenuto fosse condizione imprescindibile per la sua stessa formazione la presenza della voce femminile e che continua con fermezza e fierezza a sostenere le sue 3 donne e a credere nella loro intelligenza, nella loro particolare inclinazione a cogliere e a risolvere concretamente le difficoltà della vita quotidiana.
Ciascuno di noi si contraddistingue per una propria professionalità, un proprio bagaglio culturale, una propria sensibilità eppure ci accomuna un unico fine: quello di rendere la politica migliore condividendo il nostro sapere, le nostre capacità e la nostra passione.
Vogliamo essere per il nostro Paese degli amministratori che non accettano doni per compiere semplicemente il proprio dovere. Degli amministratori consapevoli delle difficoltà, volenterosi e soprattutto capaci di gestire la cosa pubblica secondo il principio del buon padre di famiglia, con sobrietà, condivisione e capacità di ascolto dei reali interessi della cittadinanza senza favoritismi personali ma con la convinzione che operare per il bene comune voglia dire migliorare la qualità della vita del singolo cittadino.
Vogliamo essere un’amministrazione trasparente, onesta e dignitosa, un amministrazione che non promette la realizzabilità nell’immediato di grandi “opere” che seppur progettabili - considerata la situazione economica che purtroppo siamo costretti ad ereditare e che tutti conoscete - sono oggettivamente realizzabili solamente nel lungo periodo.
Vogliamo essere un’amministrazione pronta a garantire una politica che si preoccupi del bene comune, che realizzi nell’immediato piccoli servizi ai cittadini volti a migliorare decisamente la vivibilità nel nostro Paese.
Un’amministrazione che sappia indicare, grazie alle sue variegate competenze, le strade per una valorizzazione e non una mera conservazione delle risorse di Alife che sicuramente non mancano: basti pensare a quelle paesaggistiche, al patrimonio storico ed artistico, alla tradizione e alle produzioni locali. Riteniamo che queste risorse siano fondamentali per lo sviluppo dell’intera comunità, anche in ragione delle numerose opportunità di reddito e di occupazione derivanti da una loro migliore gestione.
Coscienti delle esigenze sempre più attente del consumatore di oggi vogliamo coordinare ed indirizzare le iniziative della piccola imprenditoria locale verso settori ed opportunità di sviluppo a più alto potenziale.
Vogliamo un’amministrazione che viva tra i cittadini, che sia capace di dare ascolto ai loro disagi quotidiani così che non si sentano soli se non hanno le “conoscenze giuste” nelle stanze del Municipio.
In poche parole vogliamo semplicemente un Comune che funzioni con degli amministratori liberi dal desiderio di possedere cose, persone e potere.
Perché tutto questo sia possibile determinante è il vostro sostegno e la vostra fiducia perché solo insieme lo possiamo fare.
Intervento di Renato TAVANO
Buona sera amici,
Questa sera sono qui per rendervi partecipi dei principali motivi che mi hanno spinto a prendere parte attivamente alla vita politica alifana.
Ho sempre avuto una particolare sensibilità per i problemi ambientali ed il mio percorso di studi mi ha consentito nel tempo di venire a conoscenza di sistemi innovativi per il recupero e lo sviluppo del territorio. Ho sempre sognato di poter dare voce e vita a queste idee, soprattutto qui ad Alife nella realtà nella quale vivo, viviamo e che ci appartiene e questa candidatura me ne sta già dando la possibilità.
Confrontandomi con molti di voi, giovani e meno giovani, noto la mia stessa disapprovazione per le condizioni di abbandono in cui si trova il nostro territorio soprattutto per quel che riguarda lo sviluppo. Non bisogna cedere alla rassegnazione perché tutti “insieme per Alife” possiamo ridare splendore al nostro paese dando impulso allo sviluppo economico in tutti i settori così da migliorare la vivibilità di Alife.
Per permettere al nostro paese di crescere sotto ogni punto di vista non abbiamo bisogno di nulla di più di ciò che è oggi qui presente. Ossia un patrimonio artistico-culturale ed una vasta vallata su cui contare.
Abbiamo un patrimonio storico tra i più invidiabili eppure ad oggi il flusso turistico ad Alife lo si intravede solo durante i festeggiamenti del nostro Patrono San Sisto, in parte amplificato dal ritorno dei nostri concittadini emigrati all’estero. Mi capita spesso di fare gite fuori porta ed andando anche in località poco rinomate noto come molti paesi riescano a valorizzare al meglio il loro patrimonio artistico, richiamando con ogni mezzo una miriade di persone. Per Alife in primo luogo credo che sia utile una campagna di sensibilizzazione e di informazione sul nostro patrimonio artistico in modo che ciascuno di noi possa attivamente pubblicizzalo. Il secondo passo può essere l’organizzazione di eventi culturali da sponsorizzare non solo nei territori limitrofi ma anche nelle città come Caserta, Napoli e così via, così come abbiamo cercato di fare attraverso il forum dei giovani. Cercando di migliorare anche i collegamenti ferroviari con queste città per conserntire una maggiore affluenza e partecipazione dall’esterno.
Per quanto riguarda lo sviluppo del settore agricolo molto si può fare. Si potrebbe creare una mercato generale che favorisca i prodotti agricoli locali e consenta di avere anche una filiera corta con conseguente beneficio per i produttori, riduzione dei costi per i consumatori. Si possono promuovere prodotti a marchio come l’IGP, come è stato già fatto in alcuni dei paesi limitrofi. Inoltre si può istituire una collaborazione tra allevatori e comune per creare un impianto biogas che trasformi i reflui zootecnici in parte in gas naturale utilizzabile per la produzione di energia elettrica e calore ed in parte in scarti di produzione da utilizzare come concime. Questi impianti, inoltre, possono essere utilizzati allo stesso modo per trasformare la frazione organica cioè l’umido in una risorsa anzicchè in una costante problematica. In questo modo si possono trasformare molti prodotti di scarto in risorse ottenendo annullamento dei costi di smaltimento, produzione di energia e recupero dell’ambiente. Tutto ciò permetterà di creare soprattutto nuovi posti di lavoro risolvendo così un’altra enorme problematica che attanaglia in special modo noi giovani. Tutto questo può essere fatto sfruttando fonti provenienti dalla comunità europea che altrimenti non verrebbero sfruttati.
Inoltre credo che tutti siano a conoscenza del notevole impatto ambientale che causa lo sversamento del percolato nelle falde acquifere ma nonostante ciò il nostro sito di stoccaggio si trova a cielo aperto quindi esposto alle intemperie e con un suolo privo di pavimentazione che facilità ancor di più il suo flusso. Quindi è necessario bonificare l’area destinata allo stoccaggio dei rifiuti per preservare le nostre falde, il Volturno, la nostra agricoltura ma in principal modo la nostra salute e di coloro i quali vi lavorano.
Infine che dire di quelle macchie bianche che usurpano il nostro paesaggio, è necessario bonificare le cave attraverso un’operazione di terrazzamento che aiuti ad eliminare tale scempio ed aiuti la ricrescita della vegetazione.
Sono consapevole della ambiziosità di questi progetti e sono cosciente del fatto che ci saranno molte difficoltà da superare ma sono convinto, come ho già detto, che con il vostro appoggio, tutti noi, “insieme per Alife” possiamo farcela.
complimenti... non ho potuto assistere al comizio.... in bocca al lupo
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