domenica 12 dicembre 2010

Un semplice, autentico e sincero pensiero

Ricevuto pubblico, inaugurando la nuova rubrica "Auguri di Natale" alla quale invito tutti ad inviare un proprio pensiero....

Un semplice, autentico e sincero pensiero a Voi tutti amici del blog. Eccomi qui a scrivere dopo un’attenta riflessione e analisi del paese nel quale, accoratamente, trascorriamo il tempo permesso della nostra vita.

Un paese ricco di storia, di gesta eroiche e di ricchezza intellettuale. Passeggiando per i vicoli, così belli e per le piazze della nostra cittadella si percepisce, attraverso fumi dei camini, colori e odori che riportano ad un’infanzia gioiosa e allegra, l’avvicinarsi del Natale-festa dello stupore, della meraviglia e dell’attesa.

Proprio questa percezione mi ha spinto a scrivere per augurare a tutti Voi un tempo natalizio ricco di silenzio, di ascolto e di partecipazione.

E’ un tempo di crisi non molto diversa da altre che ha attraversato il bel mondo ma, oserei, l’umanità occidentale. E’ proprio nel momento di crisi che va colto il segnale di ricostruzione. Ed è proprio da qui che deve nascere il desiderio di riprendere in mano il filo della storia.

A tutti Voi: un auspicio sincero di bene.

Cecilia Cirioli

7 commenti:

  1. A proposito di Natale,è vero che dopo le banane e l'olio sono arrivati 1000 panettoni a 3,5 € cadauno per totali 35.000 € ?

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  2. Sono un ragazzo di sedici anni,visto che su questo blog ci sono tanti professori,qualcuno mi può fare la parafrasi di questi versi dell'Inferno di Dante?
    Ringrazio anticipatamente e la mia e-mail è lino94@yahoo.it
    I versi sono:
    "Quivi sospiri, pianti e alti guai
    risonavan per l'aere sanza stelle,
    per ch'io al cominciar ne lagrimai.

    Diverse lingue, orribili favelle,
    parole di dolore, accenti d'ira,
    voci alte e fioche, e suon di man con elle

    facevano un tumulto, il qual s'aggira
    sempre in quell'aura sanza tempo tinta,
    come la rena quando turbo spira.

    E io ch'avea d'error la testa cinta,
    dissi: "Maestro, che è quel ch'i' odo?
    e che gent'è che par nel duol sì vinta?".

    Ed elli a me: "Questo misero modo
    tegnon l'anime triste di coloro
    che visser sanza 'nfamia e sanza lodo.

    Mischiate sono a quel cattivo coro
    de li angeli che non furon ribelli
    né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.

    Caccianli i ciel per non esser men belli,
    né lo profondo inferno li riceve,
    ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli".

    E io: "Maestro, che è tanto greve
    a lor, che lamentar li fa sì forte?".
    Rispuose: "Dicerolti molto breve.

    Questi non hanno speranza di morte
    e la lor cieca vita è tanto bassa,
    che 'nvidiosi son d'ogne altra sorte.

    Fama di loro il mondo esser non lassa;
    misericordia e giustizia li sdegna:
    non ragioniam di lor, ma guarda e passa".

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  3. mo pure i panettoni... Daniè per favore ci fai sapere se è tutto regolare. grazie.....

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  4. 3,5 € x 1000 = 3.500,00 €
    Con tanti laureati e professoroni, questi sono conti da salumiere che so fare anche io.

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  5. RISPOSTA A lino94@yahoo.it


    Caro lino94@yahoo.it
    Quello lì fu un grande poeta, e se vogliamo anche un po’ “profeta”.
    Faceva politica a Firenze e per mano della politica soffrì molto …
    Il suo modo di “alzare la voce” non piacque a tutti! E siccome “nessun profeta è bene accetto in patria”, convenne tenerlo fuori dal giro politico …
    La visione che lui ha della vita, e in particolare del modo di fare politica degli uomini, è più che concreto… Proviamo ad immaginare così: nel suo viaggio nell’aldilà, Dante riesce a guardare il passato ma soprattutto a scorgere molto bene il futuro. Altro che oroscopi!
    Ascolta… il Poeta è riuscito a guardare così lontano, fino ai giorni nostri. In quel pezzo d’Inferno che attraversa insieme a Virgilio ha incontrato le stesse persone che probabilmente conosci anche tu, se ti guardi bene intorno. Sai quali?
    Gente senza identità, gente che non ha il coraggio di schierarsi, di stare da una parte o dall’altra , (“ma per sé fuoro”), gente che si accontenta della politica “alla giornata” (rubo oggi per stare bene oggi. Domani chissà), che non guarda avanti, che vivacchia nella posizione stagnante di un colore politico o un altro, senza avere il coraggio di parlare mai (“coloro che visser sanza 'nfamia e sanza lodo”), di agire neppure, di proporre cose nuove. Probabilmente perché non pensa affatto. Gente che non trova collocazione “né in cielo, né in terra…” E così rimane destinata…
    Gente che si crede di un “partito” ma non lo è!
    Insomma…anime tristi, le cui grida si sovrappongono senza distinzione, cani che latrano volgarità, nella speranza di mordere. Per fortuna il viaggio di Dante prosegue in ben altri ambienti, dove c’è gente per bene. Perciò, fidati, caro lino94, che oltre il fosso in cui queste anime sguazzano, c’è ben altra e più nobile storia.
    Non lo dico io, ma quel poeta che Dante chiama “Maestro”. Pensa un po’!

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  6. Caro Anonimo,ti ringrazio per la lezione sugli Ignavi,è stata veramente efficace e toccante soprattutto nei paragoni con i tempi nostri.Ti ringrazio vivamente.
    Lino94

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  7. Danie' sei il solito raccomandato...a te tre panettoni ed a me uno solo? Ma non e' che forse alife ha altre priorita'? Non e' che forse ad alife c'e gente che non arriva a fine mese? Non sarebbe stato il caso di destinare i 3.500 (ma sarebbero anche di più) insieme ad altre risorse per l'adozione di un piano di aiuto sociale che non siano solo le"banane", "olio" e panettoni...? Politiche che ricordano Achille Lauro (anche se Lauro faceva la "politica" con i soldi suoi) ma bisogna capirli per loro la"politica" e' questo oltre ai progetti... (progetti non la realizzazione degli stessi...sia ben chiaro eh...) anche se bisogna riconoscere a questa amministrazione di essere stata più avveduta della precedente almeno i panettoni sono stati distribuiti in modo indiscriminato...forse...

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