giovedì 28 gennaio 2010

Good morning, Alife

Amici miei, vicini e lontani: buongiorno!

Oggi mi prendo un po’ riposo: buona lettura!

Il dibattito aperto sui conti del Comune, iniziato con le interrogazioni e seguito dalle perplessità e dubbi sostenuti da Daniele Cirioli del gruppo Vivi Alife in Consiglio Comunale il 29 dicembre 2009, ha avuto un’eco ampia. Il metodo amministrativo applicato prima dal Sindaco Vitelli, e poi approvato e continuato dal Sindaco Iannelli, è l’argomento di discussione sulla bocca degli alifani.
Ora ci si presenta una grande domanda: come uscire dai problemi emersi? Cosa imparare per non ricadere negli stessi errori? Ad Alife, in sostanza, si ripropone un’emergenza morale, non solo quindi i problemi economici che la Corte dei Conti, supremo magistrato contabile, dovrà giudicare.

Ed è proprio la questione morale, che offre, a tutti noi cittadini, due fronti. Tocca noi, e a noi soltanto scegliere quello giusto.

Il primo, ci chiede di approvare che una comunità - in particolare quella nostra di Alife - non sia in grado di essere "onesta" e, quindi, versi in un irreversibile stato di abbandono. In tal caso, ciascuno si rassegni, si tuteli come può e la speranza in una società solo un po’ più giusta è perduta.
Il secondo fronte, invece, ci chiede di sperare che il nostro Paese divenga migliore di come lo abbiamo trovato e così consegnarlo ai nostri figli. Tale speranza non può avere confini di spazio e di tempo; non può aspirare a immediati consensi elettorali - lo dico a tutti, anche ai Consiglieri dell’attuale maggioranza - ma deve connotarsi di sacrifici e di momenti difficili.
Allora ciascuno è chiamato a compiere quanto è in suo potere per migliorare Alife, per renderla più onesta e pulita – più "vivibile", dunque – attraverso le possibilità che ci sono offerte dalla legge.

Nonostante gli inevitabili sacrifici che comporta questa seconda via, a mio parere, dico che essa è l’unica che permette di contrastare efficacemente il degrado della politica alifana. Se già negli anni passati coloro che hanno avuto la rappresentanza pubblica si fossero informati a tali principi, non ci troveremmo oggi dinanzi a situazioni tanto gravi.
A chi vuole seguire la seconda strada dico che compie un gesto di onestà e, al di là delle conseguenze politiche, il suo gesto non sarà perduto. Nulla è perduto di ciò che viene da una coscienza integra, e un domani a lui sarà espressa gratitudine per quello che ha fatto. Alla fine il vero voto, la vera fiducia sarà resa solo a chi è veramente onesto.
Dobbiamo sperare tuttavia non necessariamente in una società perfetta, che forse è impossibile, bensì in una Alife più giusta, più buona di quella attuale, in una nuova Alife che si costruirà con i sacrifici di tutti gli alifani onesti.

Dipende dalla mia, dalla vostra buona volontà.
Il cantiere è aperto, lavoro ce n’é per tutti.

Daniele Martino

Buona giornata.
Ciao, Daniele

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