venerdì 5 giugno 2009

Comizio di chiusura

(piazza Vescovado - 5 giugno 2009)

Carissimi amici, buona sera a tutti.
Vi abbraccio e vi ringrazio di cuore della vostra presenza.

Ormai ci siamo. Domani e dopodomani decideremo il futuro della nostra Città, il futuro nostro e dei nostri figli. L’appuntamento è importantissimo e non può essere trascurato. Ci viene data l’occasione per dare ad Alife una svolta seria. Ci viene offerta l’opportunità di cambiare ad Alife radicalmente l’amministrazione e il corso della storia tracciato negli ultimi anni. Noi della Lista Vivi Alife siamo per questo cambiamento; noi della Lista Vivi Alife siamo il cambiamento.

Ormai ci siamo. Eccoci all’ultimo comizio – al comizio di chiusura della campagna elettorale – che per noi significa il settimo incontro con Voi compaesani: 5 nelle piazze di Alife centro e 2 nelle bellissime frazioni di Totari e di San Michele. Abbiamo girato in tutte le piazze – tutte belle, anche se abbandonate e un po’ malandate per colpa di un’amministrazione “sordo-muta” – mancava solo questa stupenda piazza Vescovado.
Ci siamo incontrati, vi abbiamo detto tante cose – i nostri programmi, le nostre idee; abbiamo cercato di parlarvi in una forma diversa, con linguaggio diverso. Ci siamo presentati in una forma più amicale e confidenziale, secondo il nostro stile, secondo lo stile sincero e trasparente che caratterizza noi alifani. Oltre la discussione sul tema elettorale, abbiamo cercato di dare agli incontri un cliché diverso da ciò che la tradizione ci aveva abituati. Era nostra intenzione infatti vivere e far vivere la politica in un’ottica diversa, più umana, più a portata dei cittadini. Una politica più a misura “di uomo” insomma nel tentativo di abbattere o almeno di ridurre la barriera d’indifferenza che distacca il cittadino dall’azione politica delle “caste” del potere dei partiti.

L’esperienza della campagna elettorale è stata veramente interessante e formativa. Ed ha confermato, ahimè, l’opinione di un’Alife che versa in uno stato di declino socio-economico. E’ stata la ragione per cui abbiamo deciso la nascita di Vivi Alife; e adesso bisogna che tutti insieme votiamo questa Lista per dare il vero cambiamento di cui c’è tanto, ma veramente tanto bisogno.
Aggiungo di personale la contentezza, la gioia di essermi ritrovato in un gruppo compatto, convinto, tenace. Un vero gruppo. Senza “solisti” e senza “primedonne”. Tutti uniti, tutti d’accordo nell’avere un unico e solo interesse: ricercare il benessere della nostra collettiva. Un vero gruppo – il gruppo di Vivi Alife – desideroso e pronto a prendere in mano le redini della guida del nostro paese. A tutto il gruppo, a tutte le persone che ne fanno parte – e che non sono soltanto i 16 Candidati che mi accompagnano nell’avventura elettorale – va il mio sentito ringraziamento.

Adesso guardiamo avanti. Guardiamo al domani, un domani che potrebbe riservarci il compito di amministrare questo amato paese. Siamo pronti per questo incarico. Ve lo ripeto: siamo pronti. Dateci fiducia, ché il momento è quello buono!

Siamo pronti. La Lista Vivi Alife è pronta a governare il nostro Paese, a risolvere i tanti problemi che lo attanagliano da anni. Siamo la novità: le altre Liste – quella del Toro per Alife e quella di Leali per Alife – portano su di loro la grave responsabilità di avere praticamente abbandonato a se stesso questo tesoro di paese per 5 lunghi anni. Cinque anni durante i quali Alife è stata amministrata in ordine sparso da una maggioranza “sorda” e da una minoranza “muta”. Quella stessa maggioranza adesso si ripresenta con un restyling della formazione, ricordando più una restaurazione che una rigenerazione: non c’è alcun taglio con il passato tanto è vero che il Sindaco uscente è capolista del gruppo Toro per Alife. Stessa inaudita audacia l’ha dimostrata anche la minoranza uscente. Si ripresenta a chiedere la fiducia del voto dopo che per 5 anni ha taciuto o addirittura collaborato con la maggioranza nelle votazioni del Consiglio comunale. La Lista Leali per Alife – che proviene da un matrimonio combinato, non sincero, tra le Liste di Alife tua e dell’Aquilone di 5 anni fa – la Lista Leali per Alife, dicevo, si presenta a chiedervi il voto con dei candidati che per 5 anni non si sono né opposti e né proposti. In questi giorni hanno tappezzato il Paese con tanti “perché?” e tante “domande” sui problemi del paese. E’ incredibile, cari amici! Vengono a chiedere a noi cittadini “perché non c’è l’acqua” o “perché eccetera, eccetera”. E’ inaudito: sono domande che offendono. Offendono la nostra intelligenza, l’intelligenza degli alifani. Ma che messaggio vogliono far passare con quelle domande? Vogliono forse addossare sui cittadini la responsabilità delle cose e dei problemi che ci sono nel nostro paese? Ci domandate dov’è l’acqua? Ma siamo noi a chiedere a Voi che sedevate nel consiglio comunale – maggioranza e minoranza – perché mai l’acqua ci viene data a razione!!! Sono i cittadini a chiedervi: dove siete stati in questi 5 anni? Perché non avete fanno nulla? E’ Alife che chiede: dove siete stati voi della maggioranza e della minoranza?

A proposito di acqua, sposto l’obiettivo sulla bellissima frazione di Totari e, in particolare, sulle vie Olivetole e Pacifico. Nei giorni scorsi è apparso per le strade del Paese un manifesto a firma del Comitato Olpac – il comitato che è sorto proprio nelle vie Olivetole e Pacifico per rivendicare diritti elementari quali quello di una rete idrica e fognaria per le abitazioni; la messa in sicurezza delle strade e via dicendo. Il manifesto è una risposta scritta alla Lista Toro per Alife che nel comizio di Totari aveva chiamato in causa il Comitato Olpac sulla questione “politica” di tale comitato, a ragione del fatto che nella Lista Leali per Alife è candidato il presidente di questo Comitato.
La questione, chiaramente, non ci riguarda direttamente. Però noi di Vivi Alife abbiamo a cuore la verità e la trasparenza. E in quel manifesto c’è qualcosa che non corrisponde al vero e che ci riguarda da vicino. Ad un certo punto del manifesto si legge (sono le testuali parole): “Il nostro presidente, …, è stato accolto in qualità di candidato nell’unica lista che, sensibilmente, ci ha offerto uno dei 16 posti”. Questa affermazione, cari amici e mi rivolgo soprattutto a quelli che risiedono nelle vie Olivetole e Pacifico, questa affermazione non corrisponde a verità. Non è vero che soltanto la Lista Leali per Alife ha offerto al comitato Olpac di partecipare alla competizione elettorale. Tempo prima della presentazione delle Liste mi sono recato personalmente – accompagnato da un amico – dal presidente del comitato e l’ho invitato a prendere in considerazione la possibilità di unirsi a noi della Lista Vivi Alife. L’ho invitato a riflettere sul fatto che la responsabilità dei loro problemi è di tutta l’amministrazione comunale. Non solo della maggioranza, ma anche della minoranza. Con il presidente del comitato eravamo rimasti d’accordo di fare un incontro con tutti i residenti delle vie Olivetole e Pacifico per valutare la proposta di aggregarsi a noi di Vivi Alife. Siamo al giorno prima delle votazioni e sto ancora aspettando la telefonata di appuntamento per quell’incontro.
Cari amici di via Olivetole e Pacifico, purtroppo non ci è stata data quell’occasione per parlarvi guardandoci negli occhi. Lo abbiamo chiesto ma non ci è stato permesso. Ciò tuttavia, noi di Vivi Alife restiamo al vostro fianco e ci faremo sostenitori delle vostre esigenze. Lavoreremo insieme a Voi per risolvere i “vostri” problemi che sono i “nostri” problemi, che sono i problemi di “Alife”. Noi contiamo perciò sul vostro voto “libero” per non far ripetere ad Alife un’amministrazione fotocopia degli ultimi 5 anni, dove maggioranza e opposizione (opposizione che adesso è fortemente rappresentante della Lista Leali per Alife), sono state entrambe “sordomute” al grido delle vostre esigenze di cittadini alifani residenti in via Olivetole e Pacifico.

Proseguiamo il discorso. Devo confessarvi che ho un pallino nella testa: la scuola! Mi sta a cuore perché credo che la scuola sia l’immagine riflessa della nostra società. Una scuola trascurata vuol dire una società abbandonata. La scuola, inoltre, misura pure l’interesse che un’amministrazione comunale ha riguardo ai bambini, ai ragazzi e ai giovani: insomma l’interesse nei confronti delle future generazioni.
Quando una società smette di investire sulle giovani generazioni sta rinunciando al progresso, non guarda più al futuro. Così, credo, sia successo negli ultimi anni.
Le nostre scuole, i nostri edifici scolastici cari amici stanno letteralmente cadendo a pezzi! Non è retorica, credetemi. Alle nostre scuole mancano i servizi essenziali, primari, che una qualsiasi amministrazione comunale dovrebbe garantire.
L’oggettività di quanto sto dicendo sarà possibile constatarla domani e dopodomani direttamente dai cittadini che si recheranno a votare nella sezione n. 3 di Porta Fiume. Noteranno che il seggio non si trova più nella tradizionale aula dell’Asilo, ma in un’aula della scuola elementare che è adiacente all’Asilo. Questo non perché si sia deciso un semplice cambiamento di luogo, no. Ma perché l’Asilo è inagibile. Giovedì mattina era allagato, dopo le piogge di mercoledì.
I genitori che portano i figli in quell’asilo, come me, sanno che è un anno e più – ripetendo la storia degli anni passati – sanno che è un anno è più che stiamo lottando, protestando per far risolvere il problema dell’asilo e della sicurezza strutturale delle aule. Proteste svolte nella completa indifferenza della minoranza. E’ finito l’anno scolastico e il problema è ancora là, irrisolto. L’amministrazione uscente ha fatto orecchie da mercante! E adesso quelli della Lista Toro per Alife – che sono la continuazione della vecchia amministrazione – hanno il coraggio di ripresentarsi e di promettere che sistemeranno gli edifici scolastici! E perché dovremmo crederci adesso? Hanno avuto 10 anni e non hanno fatto nulla! Anzi hanno lasciato che la situazione peggiorasse! Perciò non sono più cre-di-bi-li!
Noi di Vivi Alife abbiamo a cuore la risoluzione dei tantissimi problemi che ci sono oggi: vogliamo garantire un servizio Mensa adeguato e soprattutto puntuale; vogliamo realizzare strutture per le attività extracurriculari. Su questo, accidenti, Alife sta indietro di parecchi anni! Prima di tutto sarà nostra cura risistemare gli edifici scolastici, le aule, provvedendo a un accurato controllo anche per quanto riguarda le norme antisismiche.

Parlavo di scuola e continuo a parlare di disagi scolastici, pur cambiando argomento e prendendo come oggetto di discussione il palazzetto dello sport.
Quella struttura, cari amici, è appena nata ed ha già bisogno di importanti misure di manutenzione. Ci piove, il campo è inagibile, i bagni sono inagibili. L’ultimo esempio è arrivato giovedì quando c’è stata una manifestazione sportiva degli alunni delle scuole elementari. Ebbene, i bambini ed i ragazzi sono stati costretti a fare i propri “bisognini” sul campo di gioco, all’aperto, perché i bagni erano inagibili. I genitori degli alunni si sono visti costretti ad andare a recuperare delle bottiglie di acqua per far bere i propri figli, perché in quel palazzetto dello sport manca pure l’acqua potabile.
Parliamo di sport e mi viene da farvi un’altra riflessione. Una riflessione sul 100° Giro di Italia che la settimana scorsa abbiamo visto attraversare per le strade del nostro Paese. Mi rivolgo soprattutto a voi giovani che navigate su internet. Fate un ricerca riguardo alle iniziative che sono state organizzate per questo evento negli altri Paesi, nei paesi dove l’assessorato per la cultura e per lo sport funziona veramente. Vi chiedo che cosa hanno fatto ad Alife? Un evento del genere – lo dice la parola stessa – capita ogni 100 anni! Era o no l’occasione per animare questo paese che riposa in un letargo sociale, culturale e sportivo?
Cari amici, cari genitori, non possiamo lasciare che Alife continui la sua storia ed il suo viaggio su questa strada. Alife ha bisogno e merita di essere amministrato in maniera diversa, da un gruppo di persone che abbia a cuore il futuro di Alife, le sorti dei nostri figli. La Lista Toro per Alife e la Lista Leali per Alife si presentano come la ripetizione di un’amministrazione fallimentare quale è stata quella degli ultimi anni. Il cambio di rotta, il cambio di gestione amministrativa può arrivare soltanto dalla vittoria della Lista Vivi Alife.
Noi di Vivi Alife abbiamo in programma di dare sostegno, coordinamento e organizzazione alle realtà sportive esistenti. Abbiamo in programma di rafforzare il legame fra sport e scuola. Abbiamo in programma di potenziare e valorizzare lo stadio comunale e, appunto, il palazzetto dello sport per la costruzione di un centro polisportivo comunale.

Andiamo avanti. Vogliamo parlare del distretto sanitario? La situazione è ben nota a tutti. Allontanarlo così dal centro abitato è stata la peggiore soluzione che un comune potesse lasciar fare nel trovare la sistemazione di un servizio essenziale per i cittadini più anziani e per quelli che hanno bisogno di cure. Ci rimettono pure i concittadini dei paesi vicini al nostro. Pensiamo ad esempio ai paesi serviti dalla linea ferroviaria: che convenienza hanno ora ad utilizzare questo mezzo di trasporto per recarsi al distretto sanitario? Una sola considerazione voglio fare. Una considerazione che va indietro nel tempo e coinvolge qualche vecchio amministratore oggi supporter della Lista Leali per Alife.
Che il fabbricato di viale Caduti sul lavoro versasse in cattive condizioni – un fabbricato, lo ricordo, costruito con il sudore dei tanti alifani immigrati in America che mandavano i loro risparmi per far costruire ad Alife un ospedale; ospedale che per volontà politica è stato poi eretto a Piedimonte Matese (la particolare attenzione che i “nostri politici” hanno per questo paese e non per Alife ce l’ha ricordata anche Rutelli l’altra sera, quando si è vantato dell’operato che ha dato tante scuole a Piedimonte Matese. Appunto: un operato che ha dato tanto a Piedimonte Matese, ma non ad Alife) – dicevo è noto da anni che il fabbricato dove c’era una volta l’Asl avesse bisogno di interventi di manutenzione straordinaria. Mi chiedo: perché invece di “abbellire” quel luogo con una nuova piazzetta – mentre ad Alife le altre piazze vengono utilizzate come parcheggi di auto – perché invece di spendere tanti soldi per costruire quella nuova piazzetta non si è pensato già allora di dare una sistemazione al fabbricato dell’Asl?

Cambiamo argomento. Parliamo del servizio di raccolta rifiuti. L’amministrazione uscente ne ha fatto un cavallo di battaglia. Fu già così 5 anni fa, ma continuano a evidenziarlo come punto di forza. Nel comizio di San Michele, il Sindaco uscente ha bacchettato un po’ tutti chiedendo a “tutti noi Candidati” dove eravamo quando lui è andato personalmente a Napoli “dove si è trovato schierato l’esercito, due Generali e il comandante” per contrastare il deposito di rifiuti e di eco balle ad Alife. Ci ha ricordato che per evitare quell’arrivo di rifiuti nelle nostre zone ha minacciato: “dovrete passare sul mio corpo!”. Ha fatto da eco l’attuale candidato sindaco della Lista Toro per Alife ricordando “che è un dovere amministrativo e morale quello di provvedere affinché non si corra mai più un rischio così grave di essere oggetto di un sito di rifiuti, di deposito di eco balle”.
Sono discorsi fuorvianti, cari amici! Quello che ho tra le mani è uno schema di Protocollo d’intesa che nel 2007 il Comune di Alife stava per sottoscrivere con una società svizzera – la R.R.T. Power (potete cercarla su internet) – per attivare un impianto di biomasse per la produzione di energia elettrica. Un protocollo con tanto di progettazione compiuta per la realizzazione di questo sito che non ha nulla di pericoloso, anzi. Ma di pericoloso, di veramente pericoloso c’era – e forse ancora c’è – la procedura che il Comune di Alife stava per sottoscrivere e che “spero” non sia stata sottoscritta. Era tutta una bufala! Qualcuno forse ricorderà la questione di Ceva, con le manifestazioni dei cittadini contro il rischio delle eco balle. Per farla in breve, con quel Protocollo il Comune si accollava gli oneri della messa a disposizione di un terreno, delle strutture e dei servizi necessari per la realizzazione dell’industria, ma dei profitti ne avrebbe beneficiato una società terza, una tale Energy srl. Quando ho saputo di questo accordo, mi sono rivolto al Sindaco e ad alcuni consiglieri di minoranza chiedendo chiarimenti. Sulla società in questione, la R.R.T. Power sono venuto a sapere – ma autonomamente – che è una società con sede in Svizzera e che praticamente è inesistente sul territorio nazionale. Ma sulla stipulazione o meno di quell’accordo, Sindaco, maggioranza e minoranza si sono chiusi in uno stretto riservo.
Cari amici, ne va del futuro delle nostre zone. Si stava firmando un accordo con una ditta fantasma. Alife ci avrebbe rimesso soldi per qualche milione di euro in cambio di aria fritta! Ma il più alto rischio che si è corso è stato quello di ritrovarci davvero immischiati in un giro e in un sistema di rifiuti tossici e di eco balle.
Nei loro comizi, Maggioranza e Opposizione dovevano parlarci di queste cose. Dovevano spiegarci i loro silenzi, “quel riservo stretto” che hanno avuto sulla questione dell’accordo con la Società Svizzera.
Per questo vi chiedo di riflettere sul vostro voto di domani e di domenica. Date un voto alle persone che possono garantirvi il futuro. Date il voto alle persone che vogliono amministrare con una compartecipazione piena, totale e trasparente con i cittadini.

Procediamo sempre sul tema della raccolta rifiuti. L’enigma che affrontiamo, stavolta, è “la bolletta della spazzatura”. Quando arriva, se ne parla dappertutto: nei bar, nelle piazze, nelle case. Tutti a lamentarci dell’alto costo, tutti a lamentarci che il servizio costa caro. Proviamo a capirci qualcosa in più. La logica vorrebbe – ma questo lo richiede anche la legge – che il servizio dei rifiuti venga pagato dai cittadini mediante l’imposizione di una tassa. Il criterio è molto semplice: se la raccolta rifiuti costa 100 il prezzo che ogni famiglia deve pagare è dato dal rapporto tra 100 e il numero dei nuclei familiari. Per esempio se le famiglie sono 10, allora ciascuna pagherà 10 per questo servizio, così che 10 per 10 faccia 100. Prendiamo i dati che il Comune ha ufficializzato per l’anno 2007. Il costo del servizio smaltimento rifiuti dichiarato dall’amministrazione uscente è stato di 422.269 euro (di questa somma è stato pagato nell’anno 398.815 euro). Questo costo dovrebbe adesso apparire anche nella voce “entrate” del Comune, perché come abbiamo detto il servizio viene pagato tutto dai cittadini. Ebbene, per il 2007 le entrate tributarie previste dal comune sono state per 400 mila euro (lascia perplessi una somma tonda, il che fa pensare che si tratti di una mera valutazione – come dire – fatta a naso!). Di questi 400 mila euro, sempre nel 2007, ne sono stati incassati appena 194.005 euro. Il resto – quasi la metà (173.729 euro) – deve essere ancora incassato!. E arriviamo finalmente alla tanto contestata bolletta. Sempre per il 2007 il Comune ha dichiarato che ad Alife erano presenti 2.512 nuclei familiari. Fatto un semplice calcolo, ogni famiglia avrebbe dovuto pagare per il 2007 circa 168 euro per il servizio rifiuti. E’ chiaro che il costo può variare anche in funzione della grandezza dell’abitazione o per altre fattori. Il mio invito a riflettere è questo: quanti di voi hanno pagato una bolletta inferiore? E quanti di voi hanno pagato una bolletta di importo superiore? Ma soprattutto: perché?
Noi di Vivi Alife vogliamo che la gestione comunale dei tributi torni in mano ai cittadini, in mano nostra! Vogliamo sapere come e cosa viene deciso sul Comune. E’ nostro diritto sapere come gli amministratori gestiscono nostri soldi!
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Durante i nostri comizi, abbiamo messo a disposizione dei cittadini due urne con dei bigliettini “Vorrei per Alife…” sui quali chiunque ha potuto esprimere una propria idea, un suo spunto di programma per la ripresa del nostro Paese. Vi dico che è stato un successo! Ne abbiamo ricevuti tanti, e tutti interessantissimi e validissimi. In un breve stacco con delle immagini ce li illustrerà Marianna.

Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno proposto idee e suggerimenti. Li ho letti tutti e, come dicevo, sono tutti interessanti e validi. Posso dirvi già da ora che saranno tutti presi in considerazione. Non è una semplice promessa, ma un vero e proprio impegno perché tutte le vostre idee sono le nostre idee, sono le idee di Vivi Alife e le abbiamo scritte nel nostro programma. Grazie di nuovo e vi do la mia parola che non resterete delusi.
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Andiamo avanti. Vorrei parlarvi anche del Cimitero, della mancanza di un Teatro ad Alife, di un cinema, di un ritrovo per i nostri giovani, del nostro centro storico che è rimasto solo storico – forse meglio dire: vecchio – e non ha più un centro….

Vorrei parlarvi di tanto ancora, ma devo avviarmi alla conclusione.
Un attenzione particolare è per le frazioni di Totari e San Michele. Come vi abbiamo detto nei nostri comizi sul territorio, avremo una particolare cura per le frazioni che per noi sono parte integrante di Alife: sono A-l-i-f-e-!
Quando incontravo le persone per proporre la loro candidatura nella Lista Vivi Alife, parlando dei problemi delle nostre zone mi è stata rappresentata Alife con un’immagine simbolica e secondo me molto bella ed efficace. Mi hanno raffigurato Alife come una bella donna, vestita bene, ma con capelli disordinati e scarpe rotte. I capelli disordinati rappresentano San Michele, mentre le scarpe rotte Totari. A quest’immagine ho aggiunto che oggi, però, questa bella donna che era una volta Alife si ritrova anche con il vestito rotto e rattoppato in parecchie parti: il centro storico, per esempio. L’impegno di Vivi Alife è allora quello di ridare un vestito tutto nuovo e delle scarpe tutte nuove ad Alife e a Totari, nonché una bellissima pettinatura alla zona alta di Alife, a San Michele.

Un’attenzione particolare è al mondo produttivo, alle imprese di Alife. L’attenzione di Vivi Alife è massima, perché dal mondo delle imprese (commercio, artigianato, servizi, industria e via dicendo), perché dal mondo delle imprese dipende parecchio del benessere e dello sviluppo del nostro territorio. Il nostro motto, il motto di Vivi Alife è “smettiamola di regalare valige ai nostri figli!”. Per evitare questo uno dei nostri obiettivi è quello di dare alla Città validi presupposti per lo sviluppo reale e concreto del territorio. Smettiamola di regalare valigie ai nostri figli! – lo ripeto! Perché chi vuole oggi realizzarsi nello studio, nel lavoro, nella società è costretto ad abbandonare le nostre terre e gli affetti più cari? Stiamo nel 2009 ma sembra la storia del ’49, del dopoguerra, quando molti dei nostri parenti hanno dovuto emigrare in terre sconosciute per garantirsi la sopravvivenza. Il nostro è un paese oggi che non ha più né ispirazioni né vocazioni. Me lo vado chiedendo da tempo: ma Alife è un paese agricolo? È un paese commerciale? È un paese industriale? È un paese turistico? Che vocazione ha il nostro paese? Quale programmazione è stata fatta negli ultimi anni per il futuro dei nostri figli? La nostra zona industriale è stata abbandonata e dimenticata. Come è stato dimenticato il settore agricolo, che proprio in questi giorni sta vivendo un periodo di dura sofferenza per il prezzo del latte, e non solo! La nostra attenzione sarà altissima per i vostri problemi, che sono i nostri problemi, che sono i problemi di Alife perché noi non rinneghiamo le nostre origini! Una volta che avremo vinto le elezioni, ci metteremo al vostro fianco – al fianco degli agricoltori e degli allevatori – per far sentire la nostra voce, una voce istituzionale che finora è mancata ed è stata assente, a favore della rivendicazione del diritto ad una vita dignitosa qual è quella così dura e sacrificata di chi lavora la terra!
La nostra attenzione è massima anche per il settore commerciale ad Alife. Sono anni che i negozi continuano ad abbassare per sempre le serrande. Cosa hanno fatto in questi anni per evitare questo dramma?

Adesso chiudo veramente.
Spero di essere riuscito, in tutti questi comizi, a comunicarvi il mio e nostro umile e sincero proposito di voler migliorare il nostro Paese che vive un vero e proprio stato di emergenza. Uno stato di emergenza sociale, culturale ed economico.
Il voto di domani e di domenica, cari amici, ci mette di fronte ad un bivio: continuare a lasciare Alife nella completa paralisi alla quale abbiamo assistito negli ultimi 5 anni oppure dare ad Alife una prospettiva nuova, una prospettiva di sviluppo e di ripresa. Votare la Lista Toro per Alife o la Lista Leali per Alife significa ridare ad Alife gli stessi amministratori che ci hanno governato gli ultimi cinque anni. Il voto dato ad una di queste due Liste avrà lo stesso risultato: abbandonare Alife nella completa paralisi sociale, culturale ed economica. Il voto dato ad una di queste due Liste avrà il risultato di rimandare nel Consiglio comunale quella maggioranza sorda e quella minoranza muta che per cinque anni si sono tappate le orecchie e hanno tenuto chiusa la bocca per non ascoltare e per non gridare le esigenze, i problemi di noi cittadini.
Loro sono una cosa sola: sono l’amministrazione degli ultimi anni! Non a caso, nel suo primo comizio del Toro per Alife, il Sindaco uscente ha ringraziato la minoranza per la fattiva collaborazione degli ultimi anni. Ci credo: non hanno né fatto proposte e né si sono opposti ad alcun provvedimento.
Sono una cosa sola: leggete i candidati della Lista il Toro: molti volti noti che cinque anni fa si trovavano arruolati dall’altra parte, nella compagine che oggi si presenta come Leali per Alife. Perché questa emigrazione? Perché cinque anni fa contestavano l’amministrazione Vitelli ed ora si sono candidati con il sindaco uscente capolista?
Sono una cosa sola. Entrambi gli schieramenti rispondono agli ordini di un politico superiore. Non ve lo dico io, ma l’hanno dimostrato loro portandoci nei comizi il Senatore di turno: Sarro per il Toro e Rutelli per Leali. Hanno dei registi alle spalle e non sono liberi di decidere il nostro futuro. Sono una cosa sola: sono compagini che hanno promesso obbedienza agli ordini delle scuderie di partito. Noi di Vivi Alife non abbiamo casacche addosso. Noi possiamo decidere liberamente insieme a voi ciò che è bene per il Paese e ciò che non è bene. Noi di Vivi Alife non dovremo mai sacrificare i nostri impegni per onorare cambiali firmate con i partiti o con i politici di rango superiore.
La Lista Toro per Alife e la Lista Leali per Alife, cari amici, sono la stessa cosa. Entrambe hanno all’interno forte contraddizioni che prima o poi esploderanno a danno di noi cittadini. Il Toro per Alife ha una squadra di candidati che cinque anni fa si contrapponevano, erano uno contro l’altro! La Lista Leali per Alife altrettanto. Due gruppi che cinque anni fa si sono contrastati e lottati. Anche duramente. Questo non è rinnovamento: è solo trasformismo.
Perciò – vi prego, vi supplico – prendete l’altra strada del bivio elettorale. Votate noi di Vivi Alife che siamo liberi, che non abbiamo partiti alle spalle, che non abbiamo protettori politici alle spalle. Votando noi, cari amici, dall’attuale stato di crisi in cui versa Alife è possibile ripartire, rialzarsi, rinascere. Ecco è possibile la rinascita come il nostro germoglio del simbolo della Lista vuole significare.

Il voto non è mai qualcosa di personale. Non è e non può essere oggetto di scambio per una cortesia ricevuta.
Il mio è dunque un appello. E perdonatemi se parlo in prima persona. Mi conoscete tutti o quasi tutti. Non mi sono presentato a Voi con il mio curriculum professionale. Non l’ho fatto prima di tutto perché non ne sarei capace e poi perché, credo, che la qualità più bella che avevo da mostrarvi e da condividere con Voi era ed è quella di essere alifano! Di essere un uomo con queste origini, di essere un genitore come Voi che ama questa terra e che in questa terra vuole che crescano i suoi figli!
Il mio lavoro si svolge tra Milano, Modena e Bologna. Ma lavoro da qui, da Alife, grazie ad internet. E non ho mai preso in seria considerazione l’idea di abbandonare questa terra, nonostante questo mi sia costato – e mio costa – la rinuncia ad una migliore posizione sociale ed economica.
Molti di voi mi conoscono, come dicevo. Mi conoscono – e di questo sono molto contento – per il servizio che da anni svolgo a favore di questa nostra comunità; non in politica ma in altri ambiti. Con molti di voi ho condiviso momenti tristi e momenti di gioia, proprio a motivo di questo mio servizio. Una condivisione spontanea, naturale e sincera. Adesso abbiamo davanti a noi la possibilità di vivere insieme un sogno, che è il sogno di tutti gli alifani. Lo so, ne sono sicuro. Il sogno di tutti gli alifani è di avere un Alife diverso. Questo sogno lo possiamo realizzare con quella stessa condivisione spontanea, naturale e sincera. Lo possiamo realizzare votando Vivi Alife.
Ci conto davvero.
Grazie e buona sera

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