lunedì 26 marzo 2012

Consiglio comunale del 25 marzo

Riporto le votazioni di ieri in Consiglio Comunale, nonché i testi dei nostri interventi letti e fatti allegare al verbale di seduta.
Buon giornata.
Ciao, Daniele.

VOTAZIONI
Punto 1 – Lettura e approvazione verbali precedente seduta consiliare.
  • Voto del Gruppo Insieme per Alife: i Caprio e Maietti: voto favorevole; Pece e Cirioli: astensione (alla precedete seduta erano assenti per motivi di salute)
  • Voto della Maggioranza =favorevole
  • Esito votazione = approvato
Punto 2 – Comunicazioni del Sindaco

Punto 3 – Comunicazione prelievo dal fondo di riserva (....)

Punto 4 – Adesione al Patto dei Sindaci per l’energia sostenibile
Breve dichiarazione di voto, verbale, espressa da Di Caprio.
  • Voto Gruppo Insieme per Alife = astensione
  • Voto Maggioranza = favorevole
  • Esito votazione = approvato
Punto 5 – Statuto del circolo ricreativo “Terza Età” – Presa d’atto modifiche
Dichiarazione di voto favorevole letta da Di Caprio e allegata al verbale di seduta (riportata di seguito).
  • Voto Gruppo Insieme per Alife = astensione favorevole
  • Voto Maggioranza =favorevole
  • Esito votazione = approvato all'unanimità
Punto 6 – Approvazione del rendionto della gestione 2010
Abbiamo sollevato una questione pregiudiziale e una questione sospensiva, con intervento pronunciato da Cirioli  e allegato al Verbale di seduta (riportato di seguito)

Votazione su questione pregiudiziale e su questione sospensiva
  • Voto Gruppo Insieme per Alife = favorevole
  • Voto Maggioranza = contrario
  • Esito votazione = respinto
Votozione su approvazione Rendiconto 2010
  • Voto del Gruppo Insieme per Alife = contrario
  • Voto della Maggioranza = favorevole
  • Esito votazione = approvato
Punto 7 – Approvazione del Regolamento “Commissione....”
  • Voto Gruppo Insieme per Alife = favorevole
  • Voto Maggioranza = contrario
  • Esito votazione = respinto
Punto 8 – Istituzione “Commissione....”
Non discusso (per mancata approvazione del Regolamento - vedi Punto 7)

Punto 9 – Gestione Rifiuti – Mozione della Minoranza
Presentazione della mozione da parte di Di Caprio
Il Sindaco chiede il rinvio dell'argomento (questione sospensiva)
Votazione su questione sospensiva
  • Voto Gruppo Insieme per Alife = contrario
  • Voto Maggioranza = favorevole
  • Esito votazione = approvato
L'argomento è stato quindi rinviato  come è stata rinviata la nostra Mozione che metteva al riparo il nostro territorio da eventuali decisioni di localizzazione di impianti di gestione rifiuti!


Dichiarazione di voto su "Statuto del circolo ricreativo Terza età”

Signor Sindaco, colleghi Consiglieri;
l’esame della documentazione del presente punto all’Ordine del Giorno ha evidenziato un  aspetto molto positivo. E cioè il fatto che il Consiglio comunale ha recepito e fatte proprie le modifiche proposte dal Presidente e dal Consiglio Direttivo del Circolo Terza età di Alife.
Un buon esempio, dunque, di come l’amministrazione deve essere attenta alle esigenze dei Cittadini.  Altro aspetto per noi molto positivo della proposta, è che la stessa coincide con le modifiche allo Statuto che vennero proposte nella passata Amministrazione dal Gruppo di Opposizione Leali per Alife, cui si associò il Gruppo di Opposizione Vivi Alife. La proposta – che viene allegata –  proviene da un Cittadino alifano membro del Circolo Terza età e fu concordata dall’allora Consigliere Delegato di Maggioranza.
Pertanto, il nostro voto è favorevole.


Testo dell’intervento su "Approvazione del Rendiconto della gestione 2010"

Signor Sindaco, colleghi Consiglieri;
sul punto dell’ordine del giorno in esame si solleva, e sottopone all’attenzione e al voto del Consiglio, una questione pregiudiziale ed una sospensiva ai sensi dell’articolo 43 del Regolamento del Consiglio Comunale.

Vado ad esporre il motivo della richiesta.
L’articolo 244 del Tuel stabilisce che «si ha stato di dissesto finanziario se l’ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell’ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare validamente fronte con le modalità di cui all’articolo 193, nonché con le modalità di cui all’articolo 194 per le fattispecie ivi previste». Sulla declaratoria di dissesto dunque è esclusa qualsiasi discrezionalità il che significa che, quando ne ricorrono i presupposti, il Consiglio comunale “è obbligato” a dichiararlo; a riguardo il Ministero dell’Interno (nella circolare n. 21/1993) parla di «stato di fatto inequivocabile, che non ammette valutazioni discrezionali».

Tre le condizioni principali che rendono obbligatoria la delibera di dissesto:
  1. quando vi sia l’impossibilità per il Comune di garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili;
  2. quando vi sia l’esistenza di crediti liquidi ed esigibili di terzi per i quali non è possibile impegnare i fondi necessari nel bilancio in corso, né nei due bilanci successivi (articolo 193 del Tuel);
  3. quando vi siano debiti fuori bilancio che, sebbene riconosciuti legittimi, non possono essere pagati, secondo un apposito piano di rateizzazione convenuto con i creditori, mediante l’accensione di mutui (articolo 194 del Tuel).
Delle predette tre condizioni, mentre le ultime due emergono chiaramente da dati contabili la prima, relativa all’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, non ha un riferimento tecnico preciso. Tuttavia, soccorre il comma 2 dell’articolo 1 del Dpr n. 378/1993 il quale precisa che “il mancato assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili” può risultare “dall’impossibilità di assicurare il pareggio del bilancio di competenza”.
Dall’esame del Rendiconto 2010 che si propone di approvare emergono in piena evidenza le difficoltà finanziare in cui versa il nostro Comune, i cui effetti si propagano nell’anno in corso (2012). Difficoltà che sono di vario ordine e grado, comportando la notoria deficitarietà di cassa; e, soprattutto, soddisfacendo tutte le tre precedenti condizioni in presenza delle quali – si ripete – il Consiglio comunale “è obbligato” a dichiarare lo stato di dissesto finanziario.

Cominciamo dalla prima condizione: impossibilità per il Comune di garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili. Tra questi vi rientra, per esempio, il regolare pagamento delle retribuzioni ai dipendenti. Come accennato in precedenza, la condizione è da ritenersi ‘tecnicamente’ soddisfatta in presenza “dell’impossibilità di assicurare il pareggio del bilancio di competenza”. Ebbene, ecco i risultati degli ultimi tre Rendiconto del nostro Comune:
Anno 2008 
Risultato di competenza = + 176.740,73 euro;
Risultato finanziario = + 135.910,38 euro;

Anno 2009
Risultato di competenza = + 103.794,62 euro;
Risultato finanziario = – 844.304,07 euro;

Anno 2010
Risultato di competenza = – 315.046,10 euro;
Risultato finanziario = – 1.140.045,36 euro.

Come può notarsi, il Rendiconto 2010 – oggi all’esame e all’approvazione – chiude in negativo sia per la parte competenza (meno 315 mila euro) e sia per la parte finanziaria, che è il risultato finale d’esercizio (oltre un milione di euro). Chiediamo: nel 2011 e nel 2012 come chiuderanno i conti del Comune?
La seconda condizione riguarda “l’esistenza di crediti liquidi ed esigibili di terzi” e la terza i “debiti fuori bilancio”; le due condizioni possono essere esaminate congiuntamente, in quanto entrambe fanno riferimento a “debiti” di difficile onorabilità da parte del Comune.
Prendo innanzitutto in esame il “fenomeno” dei Residui passivi, proprio perché altro non sono che ‘spese’ impegnate e/o ordinate ma non pagate nel corso dell’esercizio di riferimento; per cui sono spese che vanno a gravare sugli esercizi successivi, i cui Bilanci nascono già con il peso di dover soddisfare quelle uscite. La Giurisprudenza e la Dottrina concordano nel ritenere che il «fenomeno dei residui passivi forma una massa debitoria pregressa che dà luogo al disavanzo di amministrazione e rappresenta un indice di deficitarietà dell’ente e, eventualmente, di dissesto». Riporto i Residui passivi degli ultimi tre Rendiconto del nostro Comune:

Anno 2008 
o   Residui passivi al 1° gennaio = 93.388.712 euro;
o   Residui passivi al 31 dicembre = 10.816.804 euro;
o   Residui passivi pagati nell’anno = 3.262.166,69 euro;
o   Residui passivi eliminati = 79.309.741,31 euro;

Anno 2009 
o   Residui passivi al 1° gennaio = 10.816.804 euro;
o   Residui passivi al 31 dicembre = 6.965.862 euro;
o   Residui passivi pagati nell’anno = 2.057.975,30 euro;
o   Residui passivi eliminati = 1.792.966,70 euro;

Anno 2010 
o   Residui passivi al 1° gennaio = 6.965.862 euro;
o   Residui passivi al 31 dicembre = 7.986.125,59 euro;
o   Residui passivi pagati nell’anno = 1.561.253,38 euro;
o   Nuovi residui passivi = 2.581.516,97

Come può notarsi, nel triennio l’importo dei Residui passivi cala continuamente tranne che nell’esercizio 2010 quando improvvisamente sale di oltre 2,5 milioni di euro. Ciò significa che in quell’anno – e si tratta dell’anno il cui Rendiconto si vuole approvare oggi, cioè il 2010 –; dicevo: ciò significa che nell’anno 2010 sono state “impegnate e/ordinate” spese per 2 milioni 581 mila euro che non sono state pagate ma il cui pagamento è stato rimandato all’anno 2011 e ai successivi. Ciò è un chiaro sintomo di sofferenza finanziaria del Comune, ossia di dissesto.

Sempre a proposito dei Residui passivi si chiede chiarimento in merito alla seguente questione. Tra i documenti che ci sono stati consegnati per la discussione del Rendiconto 2010 ci sono gli elenchi dei Residui passivi formulati per singole Aree di Responsabilità (ossia per settori). Il settore ‘Ata’ riporta un importo complessivo di Residui passivi pari a 415.106 euro; il settore ‘Lavori Pubblici’ a 259.223 euro; la ‘Area Amministrativa’ a euro 257.882 euro; la ‘Area Finanziaria’ a 845.242 euro. In totale, i Residui passivi suddivisi per Area ammontano a euro 1.545.453. Il nostro dubbio è questo e perciò chiediamo spiegazioni: perché nel Rendiconto, invece di questo importo, è riportata la somma di 7.986.126 euro? Perché c’è la differenza di ben 6.440.673 euro? Chiediamo questo perché, laddove fosse sussiste il minor importo vorrebbe significare un discarico di spese “vitale” per le sorti finanziarie del nostro Comune; e di tanto non potremmo che rallegrarcene!
Parlando di residui non può non prendersi in esame anche la voce ‘Residui attivi’, perché la loro presenza indica comunque delle ‘risorse finanziarie’ di cui il Comune deve entrare in possesso: una sorta di “tesoretto”! In tal caso, infatti, ci troviamo all’opposto delle spese: i Residui attivi, cioè, sono “somme accertate e non riscosse” in un anno dal Comune il cui incasso è stato rinviato negli anni successivi. Riporto i Residui attivi degli ultimi tre anni:

Anno 2008 
o   Residui attivi al 1° gennaio = 93.301.722 euro;
o   Residui attivi al 31 dicembre = 10.775.974 euro;
o   Residui attivi incassati nell’anno = 2.433.558,10 euro;
o   Residui attivi eliminati = 80.092.259,90 euro;

Anno 2009 
o   Residui attivi al 1° gennaio = 10.775.974 euro;
o   Residui attivi al 31 dicembre = 6.084.579 euro;
o   Residui attivi incassati nell’anno = 1.177.136,56 euro;
o   Residui attivi eliminati = 3.514.258,44 euro;

Anno 2010 
o   Residui attivi al 1° gennaio = 6.084.579 euro;
o   Residui attivi al 31 dicembre = 6.842.161,49 euro;
o   Residui attivi incassati nell’anno = 1.075.734,46 euro;
o   Nuovi residui attivi = 1.833.316,95

Come può notarsi nel triennio i Residui attivi calano continuamente tranne che nell’anno 2010 quando improvvisamente si incrementano di oltre 1,8 milioni di euro. Ciò significa che in quell’anno – e si tratta dell’anno il cui Rendiconto si vuole approvare oggi, cioè il 2010 –; dicevo: ciò significa che nell’anno 2010 sono state “accertate e non riscosse” somme per 1 milione 800 mila euro il cui incasso è stato rimandato all’anno 2011 ed eventualmente ai successivi.

Tutto sommato, dunque, si potrebbe dire che la gestione residui, tra Attivi e Passivi, sia sostanzialmente in pareggio, perché se è vero che ci sono delle spese non pagate (i Residui passivi) e altrettanto vero che ci sono anche somme che devono ancora essere incassate (i Residui attivi).

La verità a noi non sembra questa; e perciò chiediamo chiarimento su alcuni dubbi che vado a sollevare.  Il primo dubbio: da un esame dell’anno di costituzione dei Residui si nota che, mentre i Residui passivi sono tutti piuttosto (nella maggior parte dei casi si tratta del triennio 2007/2010), i Residui attivi sono invece molto, molto più datati nel tempo, addirittura anche di sei, sette anni e, quindi, oltre il “triennio” di riporto consentito dalla legge. Il secondo dubbio riguarda la reale consistenza delle seguenti voci dei Residui attivi:
·       Ici = euro 233.264 (si risale addirittura al 2004);
·       Tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche = euro 49.727 (si risale al 2005);
·       Tarsu = euro 473.081 (si risale al 2004);

(per queste tre imposte si supera abbondantemente il termine di prescrizione)

·       Fitti reali di fabbricati compreso Caserma cc = euro 28.284 (si parte dal 2006);
·       Fitti reali per case senzatetto = euro 7.790 (è del 2007);
·       Proventi da tagli boschivi = euro 183.277 (anno 2005 e anno 2010);
·       Trasferimenti di capitali = euro 4.602.402 (si parte dal 1999);
·       Mutuo opere pubbliche = euro 178.886 (anni 1998, 2003, 2004 e 2005).

Il totale di queste voci fa 5.756.711: sono Residui attivi che si ritengono di difficile esigibilità, se non addirittura inconsistenti. Perciò si chiede: i predetti Residui hanno tutti ancora correntezza? Perché non trovano certificazione negli elenchi per centri di responsabilità (Aree)?

Cambio argomento ma resto ancora sulla seconda condizione di dissesto finanziario; prendo in esame i “debiti fuori bilancio”. Faccio notare la presenza di un importo di 34.110 euro di debiti fuori bilancio, correttamente segnalati dal Responsabile dell’Area Ata (nota protocollo n. 1436/2012 allegata al Rendiconto 2010); si tratta di debiti, dunque, che andranno al più presto sottoposti all’esame del Consiglio comunale per il loro riconoscimento. Il problema non è questo ma l’eventuale esistenza di altri debiti di cui non si fa cenno, ma che gli Assessori o comunque i Consiglieri possono essere venuti a conoscenza nell’esercizio delle loro funzioni. Lo chiediamo esplicitamente: esistono altri debiti ancora fuori bilancio? Con questa domanda, per esempio, ci si riferisce alle dichiarazioni che sono apparse sui quotidiani, e che non sono state mai smentite, relative alla revoca di un finanziamento regionale di 700 mila euro; e ci si riferisce anche alla questione “Enel” sulla quale voi Consiglieri di Maggioranza avete pubblicato un Manifesto – “Enel. Che dolori!” – in cui avete dichiarato che dal vostro insediamento (maggio 2011) tutte le bollette vengono regolarmente pagate. Nessuno lo mette in dubbio; tuttavia, la vostra dichiarazione lascia intendere che vi siano invece periodi non pagati prima dell’anno 2011; e ciò andrebbe chiarito. Perciò si chiede: esiste un debito nei confronti dell’Enel? A quanto ammonta? Il relativo importo è regolarmente inserito in bilancio? A quale voce è riscontrabile? Un'altra richiesta di chiarimento viene formulata in merito all’esistenza di debiti nei confronti dell’Acqua Campania spa (è l’Acquedotto): è vero o non è vero che esiste un debito di 143.199,77 euro dal 1998 al 2009? L’importo è inserito in bilancio? A quale voce è riscontrabile?

Un'altra richiesta di chiarimento viene formulata in merito all’esistenza di debiti sul servizio di raccolta di rifiuti, peraltro oggetto di una nostra Interrogazione al Sindaco ancora aperta. Nella Relazione sul Rendiconto 2010, il Revisore dei conti rileva “deficitaria” la gestione del servizio rifiuti, affermando che “i costi non sono stati integralmente coperti dalla tassa, generando ulteriore debito, oltre quello già abnorme accumulato nella fase più acuta dell’emergenza regionale”. L’affermazione del Revisore è assai preoccupante; perciò si chiede: esiste veramente un debito pregresso accumulato per il servizio di raccolta rifiuti? A quanto ammonta e a quali anni si riferisce? Il debito pregresso è in corso di pagamento? Con quali risorse finanziarie?

Cambio argomento restando ancora sulla seconda condizione di dissesto finanziario; prendo in esame la voce del contenzioso.  E’ notorio che il Comune ha un alto “tasso di litigiosità”, come si usa dire; tra l’altro, è recente la sentenza che vede condannare il Comune per un improprio esproprio di terreno destinato all’edificazione di “abitazioni popolari” il cui importo arriverebbe a superare i 600 mila euro. Su questo voce chiediamo: esiste un potenziale incremento di costi a carico del Comune per contenzioso? E’ stato stimato? A quanto ammonterebbe ? E’ stato scudato nei bilancio e in che modo?

Signor Sindaco, colleghi Consiglieri;
da tutto quanto è stato appena esposto, crediamo possano rinvenirsi più di una ragione per delineare una situazione pericolosamente deficitaria del nostro Comune. Attendiamo ora i Vostri chiarimenti alle domande sui residui, sui debiti fuori bilancio e sul contenzioso. Se solo una parte dei nostri dubbi dovesse trovare conferma nei vostri chiarimenti, significherebbe che il nostro Comune si trova in una situazione deficitaria ben oltre quel milione di euro certificato dal Rendiconto 2010 che si vuole approvare. Secondo le nostre stime potrebbe raggiungere addirittura la cifra astronomica di 10 milioni di euro tra debiti già in Bilancio, debiti fuori bilancio e debiti a rischio di contenzioso.  Come dire che ogni figlio di questa terra, appena nasce si trova sul groppone un debito di 1.500 euro!

Accanto a questo va poi considerato un altro indice di dissesto finanziario: l’assiduo ricorso alle anticipazioni di cassa. E’ dal 2008 che il nostro Comune, senza questa anticipazione, non è in condizioni di andare avanti. Nel 2008 l’anticipazione servì nel mese di settembre; quest’anno (nel 2012) il Comune non è riuscito a pagare gli stipendi del mese di febbraio, ed ha fatto salti mortali per pagare quelli di gennaio. E’ vero o non è vero? Ecco come è andata nell’ultimo triennio:

Anno 2008 
o   Disponibilità proprie = 176.609,82 euro;
o   Anticipazioni = 450.147,87 euro;

Anno 2009 
o   Disponibilità proprie = 36.978,97 euro;
o   Anticipazioni = 420.020,39 euro;

Anno 2010 
o   Disponibilità proprie = 3.918,74 euro;
o   Anticipazioni = 797.599,78 euro;

Come può notarsi tra il 2008 e il 2010, mentre le disponibilità proprie sono scese di 170 mila euro (c’è quindi minore capacità di autofinanziamento del Comune), l’anticipazione di cassa è quasi raddoppiata. Anche il continuo ricorso alle anticipazioni di Tesoreria sono sintomo di dissesto finanziario.

Signor Sindaco, colleghi Consiglieri;
questa relazione mette in chiara evidenzia lo stato deficitario in cui versa il nostro Comune. E’ una relazione che avrebbe dovuta fare, prima di noi, il Revisore dei conti e ancora prima l’Assessore al Bilancio.

Questa discussione avremmo preferito farla in separata sede: ecco, caro Sindaco, il senso e la ragione di quella “Lettera aperta” che, tuttavia…. è rimasta “Lettera morta”!

Non aggiungiamo altro, esortandovi a dare ascolto alla nostra richiesta; del resto, in queste condizioni, tirare aventi è solamente dannoso per la Cittadinanza. Formuliamo perciò le due richieste alla base della questione pregiudiziale e di quella sospensiva. Quanto alla questione pregiudiziale chiediamo di non votare e di ritirare l’argomento dall’Ordine del giorno, perché il Rendiconto 2010, così come è, soffre di numerosi rilievi al limite della legalità e della decenza per una buona amministrazione. Dei tanti rilievi è stata fatta Relazione a parte che quanto prima verrà trasmessa a nostra cura alla Procura della Corte dei Conti.

Quanto alla seconda questione, quella sospensiva, chiediamo che sia sospesa la votazione sul Rendiconto 2010 e si dia seguito alla dichiarazione di “dissesto finanziario” del nostro Comune. Per l’avvio della procedura di dissesto, è necessaria un’apposita Deliberazione del Consiglio comunale ai sensi dell’articolo 246 del Tuel; riteniamo sia corretto per legge e soprattutto doveroso nei confronti dei Cittadini sospendere l’esame del Rendiconto 2010 e procedere con altra seduta a dichiarare il dissesto finanziario.
Infine, chiediamo al Signor Segretario di provvedere domani stesso ad inviare questa Relazione al Prefetto e alla Procura Regionale della Corte dei Conti perché considerino la necessità di un controllo istituzionale sulla regolare situazione finanziaria del Comune. Noi provvederemo ad un’opportuna segnalazione dei fatti al Servizio Ispettivo di Finanza Pubblica della Ragioneria generale dello Stato.
Grazie dell’attenzione.

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