Ad Alife nostra dedichiamo la seguente,
con la speranza che i forestier non ci chiamino “fetenti”….
Questo è un magnifico paese,
un paese pien di civiltà:
un paese che fa buone spese
a quei forestier che vengono qua;
mentr’a tutti noi che vi siam nati
resta solamente d’ammirar
gli alifanizzati, il lor progresso
e doverli con un “don” chiamar!....
Viver qui,
quanta malinconia!
Viver qui,
quanta monotonia!
Eppur ci domandiamo
Questo è un magnifico paese,
un paese pien di civiltà:
un paese che fa buone spese
a quei forestier che vengono qua;
mentr’a tutti noi che vi siam nati
resta solamente d’ammirar
gli alifanizzati, il lor progresso
e doverli con un “don” chiamar!....
Viver qui,
quanta malinconia!
Viver qui,
quanta monotonia!
Eppur ci domandiamo
perché, perché non andiamo via?
Perché dobbiam restare
Perché dobbiam restare
nelle pozzanghere di queste vie?
Viver qui,
tra l’ozio e il non far niente,
ogni dì veder la stessa gente;
viver qui
che dolce voluttà,
risparmi le tue forze ed a lungo
certo potrai campar!
Viver qui,
tra l’ozio e il non far niente,
ogni dì veder la stessa gente;
viver qui
che dolce voluttà,
risparmi le tue forze ed a lungo
certo potrai campar!
E’ nostalgica; molto nostalgica per me questa giornata “dell’ultimo di Carnevale”.
Alcuni giorni fa, con la chitarra tra le mani, ho preso a sfogliare i vecchi appunti di mio padre…. Ho trovato anche le parole soprariportate, che si adattano alla canzone “Vivere” di Tito Schipa (questo link rimanda alla canzone originale su Yuotube: clicca qua).
Poi ho riflettuto: accidenti! mio padre si poneva e poneva quelle domande nel 1955 ….sono passati quasi 60 anni e quegli stessi interrogativi, oggi, me li pongo quotidianamente anch’io! E voi?
Buona giornata.
E buon Carnevale.
Buona giornata.
E buon Carnevale.
Ciao, Daniele.
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