giovedì 17 marzo 2011

Tanti auguri, Italia

Non basta dirsi italiani per rendere l'Italia unita.
Unità significa assenza di differenze; unità fa rima con comunità e collettività.
In Italia, oggi, resistono ancora tantissime diversità.
Leggiamo sui giornali della casta dei Politici.....; ascoltiamo alla radio le iniziative della casta dei Magistrati.....; guardiamo in Tv le lotte tra la casta dei Sindacati e quella delle Imprese.....
Ecco, questa è l’Italia dei nostri giorni: un’assurda competizione tra gang antagoniste!
E’ vera unità, questa?


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Vi riporto, di seguito, un Articolo pubblicato nel 1925. Nonostante gli 86 anni, è di un'attualità ineccepibile. Facciamone tesoro: lo dico per prima a me stesso e poi a tutti Voi.
La Politica - quella autenticamente rivolta al bene comune - è collante per ogni tipo di unità...l'unità dell'Italia, l'unità di Alife; l'unità degli italiani e l'unità degli alifani.

Ciao, daniele.


Crociata d’amore

E’ vero che molti oggi, anche cristianelli annacquati, posano a fieri censori di coloro che si occupano di vita pubblica; e definiscono la politica una sentina di mali, un elemento di corruzione, uno scatenamento di passioni; e quindi da starne lontani; costoro confondono il metodo cattivo con quella che è invece doverosa partecipazione del cittadino alla vita del proprio Paese.
Invece la politica è per sé un bene: il far della politica è, in genere, un atto d’amore per la collettività; tante volte può essere anche un dovere per il cittadino. Il fare buona o cattiva politica, dal punto di vista soggettivo di colui che la fa, dipende dalla rettitudine dell’intenzione, dalla bontà dei fini da raggiungere e dai mezzi onesti che si impiegano all’uopo. Il successo e il vantaggio reale possono anche mancare, ma la sostanza etica della bontà di una tale politica rimane. Così ragionano i cristiani di ogni tempo e di ogni Paese. E con questo spirito, l’amore del prossimo in politica deve stare di casa, e non deve essere escluso come un estraneo: né mandato via facendolo saltare dalla finestra come un intruso».
Luigi Sturzo (don), in Il Cittadino di Brescia, 30 agosto 1925

5 commenti:

  1. daniele,come mai ti sei spento?
    perchè non vengono, come una volta, pubblicati quasi quotidianamente i commenti?

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  2. Uè, non mi sono per niente spento! Anzi, sono più "acceso" che mai...

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  3. forse perchè è cominciata la campagna elettorale casa per casa

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  4. il problema è sempre lo stesso: un'ignoranza difficile da scardinare; belle parole quelle di Sturzo ma chi si nutre più di cultura oggi?
    Possiamo vantarci di sapere più cose rispetto al passato ma bisogna vagliare queste "più cose"...e continuiamo a restare ignoranti e a mettere il nostro Paese (e paese) nelle mani di gente che ne insozza solo l'immagine.

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  5. Domenico Ventriglia17 marzo 2011 alle ore 14:38

    Salve,
    Sono uno laureando di Economia e Management della Seconda Università di Napoli. Per la mia tesi di laurea sto conducendo una ricerca sulla diffusione e sull'utilizzo del Piano Esecutivo di Gestione tra i Comuni della Provincia di Caserta. A tal proposito devo somministrare un questionario in ogni comune della provincia. Sarebbe gentile da indicarmi qualcuno presente su Fb che potrebbe rispondere al questionario?Possono rispondere consiglieri (anche di minoranza), assessori, sindaco, funzionario contabile, segretario comunale, dirigenti (chiunque partecipi all'attività di programmazione del comune). Basta che risponda uno di questi. Il questionario è molto semplice e veloce. Se qualcuno può aiutarmi lascio il mio indirizzo email per eventuali contatti. Ringrazio in anticipo.
    nikoventrix@alice.it

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