martedì 25 gennaio 2011

La parola ai Lettori

Si è tenuta ieri sera, 24 gennaio 2011, presso l'Aula Consiliare del Comune di Alife l'assemblea cittadina (cui il sottoscritto ha partecipato) promossa dal Pd e da Sel, in cui, tra l'altro, si è discusso della "proposta di riconversione del complesso rurale esistente della CIRIO AGRICOLA SRL in un insediamento di attività terziaria (polifunzionale)nella frazione Totari. Istanza prodotta dalla CIRIO AGRICOLA SRL. Adozione variante specifica al P.R.G".

Innanzitutto mi congratulo con il Segretario cittadino del Pd, Gianfranco Di Caprio, e con il Coordinatore del Sel Alife, Sistantonio Amato, i quali hanno illustrato in modo esauriente il Progetto di riconversione presentato dalla suddetta azienda al Comune di Alife.

Spiego con poche parole in che cosa consiste tale Progetto.
E' prevista la ristrutturazione dei manufatti già esistenti e la costruzione di altre, diciamo così, "ali" in modo da avere una superficie coperta pari a circa dieci campi di calcio, da adibire per il 40% ad area commerciale e per il restante 60% ad area atta ad ospitare attività artigianali e attività ludico ricreative (leggasi multisala cinematografica e campi di calcetto).

Ora mi chiedo come sia possibile che l'amministrazione comunale non si renda conto che, approvare questo progetto con queste condizioni, significa condannare a morte quella micro-economia che è fatta di tanti piccoli negozi. Piccoli negozi che tuttora contribuiscono in maniera determinante a mantenere vivo il centro storico della nostra cittadina che, a causa dell'indifferenza delle ultime amministrazioni, si trova in uno stato agonizzante, tant'è vero che la chiusura di attività commerciali (nel centro storico) sono all'ordine del giorno.

Bene ha fatto il Prof. Giovanni Guadagno, in assemblea, ad illustrare le priorità da intraprendere per risollevare le sorti del nostro centro storico. Come prima priorità ha indicato il trasferimento di alcuni uffici comunali nel centro cittadino, in modo tale da portare utenza nei negozi. Certamente non basta; ma sarebbe un primo passo verso la riqualificazione del centro città.

Tornando al caso CIRIO non mi spiego le contraddizioni dell'attuale amministrazione comunale che, da una parte, promuove la nascita di un centro commerciale naturale per favorire il commercio in centro e, dall'altra, progetta di far aprire una piccola città del commercio dove chi vi si recherà, usando la nuova viabilità, Alife non la vedrà nemmeno da lontano.

Infine, un'ultima osservazione. Nel progetto è ben specificato che sono previste l'assunzione di almeno trecento unità lavorative: magari fosse vero! Quel che è sicuro è questo: alle prossime elezioni, questo progetto sarà uno bellissimo spot elettorale per l'attuale amministrazione!

Ben vengano i grandi imprenditori del nord ad investire ad Alife, ma la priorità dovrà essere sempre la riqualificazione del centro storico.

Fappiano Luigi

1 commento:

  1. Quando a Piedimonte si decise di aprire quella specie di centro coomerciale si parlava dell'assunzione di un tot di gente....,l'economia ne avrebbe tratto beneficio.Ad oggi in quelle attività il 90 per cento delle persone arriva dall'interland napoletano.

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